La prova delle Husqvarna 2012 Cross-Enduro
I risultati parlano chiaro e al di là del fatto che nelle competizioni a volte anche la fortuna conta, la regolarità e continuità di risultato non possono essere imputate soltanto al destino. Dopo diversi anni in cui la ditta varesina si è limitata a svolgere il ruolo di inseguitrice, gli ultimi due anni sono un chiaro segnale che, con BMW alle spalle, le cose sono decisamente cambiate.
Come è noto, la riconferma è molto più difficile di una vittoria e nella stagione appena conclusa le Husky in campo hanno tolto ogni dubbio. Titoli di Campione del Mondo nella E1 con Juha Salminen e nella E2 con Antoine Meo sono la firma e la garanzia di quanto la ditta storica con sede a Cassinetta di Biandronno si sta impegnando per riportare a livello ed oltre la propria linea di produzione off-road.
Per i test dei modelli 2012 ci vediamo impegnati sulla bellissima pista di Castellarano nei pressi di Modena, dove per l'occasione troviamo allestita una pista cross "da mondiale" e un anello da enduro nel sottobosco, divertente e impegnativo.
In linea generale le moto della prossima stagione si presentano molto simili alle attuali in commercio, ma sotto pelle sono stati introdotti alcuni importanti elementi di novità, che vengono adottati da tutta la gamma.
In particolare troviamo la migrazione definitiva al nuovo fornitore delle sospensioni che ora diventa
Kayaba anche per il mono ammortizzatore posteriore (a esclusione dei modelli due tempi).
Le moto ne guadagnano in armonia di funzionamento e in precisione di controllo grazie ai nuovi registri di alte e basse velocità, ma soprattutto in termini di maggior supporto racing. Anche la forcella a cartuccia aperta da 48mm di diametro è stata rivista nelle tarature per meglio accoppiarsi al nuovo mono, dando ora alla moto un sostegno e una progressione maggiore.
Sempre in merito alla ciclistica, troviamo una nuova colorazione del telaio, ora nero, che nasconde alcuni interventi strutturali di rilievo. Nella zona del cannotto di sterzo è infatti stata implementata una piastra di rinforzo che, pur mantenendo immutate le caratteristiche lodevoli di maneggevolezza delle Husky, ne migliora la resistenza agli sforzi.
Come impianto frenante resta la pluri-collaudata Brembo che, in abbinamento a dischi a margherita all’anteriore e dischi pieni (solo per le enduro) al posteriore, garantisce tutta la potenza frenante necessaria.
Completano gli interventi di dettaglio l’introduzione di nuove grafiche, nuova colorazione dei cerchi (ora argento mentre prima erano neri) e nuovi attacchi per il manubrio sulle piastre. Vengono introdotti di prima fornitura anche alcuni componenti tipici dell’aftermarket, come lo scarico Leovince per le piccole 250 e 310 e quello Akrapovic per le più grosse 449.
Vediamo come vanno le moto testate durante la prova dinamica.
ENDURO
WR 125
Da sempre una delle migliori moto di tutta la gamma varesina. La leggerezza e la maneggevolezza della piccola ottavo di litro sono gli elementi che più ne esaltano le qualità. Il motore, leggermente lento a partire, una volta in coppia eroga un'ottima curva di potenza, che non ha nulla da invidiare alle concorrenti sul mercato. Non solo, ma oltre che essere un'ottima entry level per il ragazzo alle prime armi, si conferma un'ottima arma di attacco ai vari campionati anche per i più esperti, senza grosse modifiche di sorta. Ripropone anche per il 2012 tutti gli elementi caratteristici di sempre come il carburatore Mikuni da 38, pacco lamellare V-Force e impianto di scarico rivisto che, unitamente al nuovo telaio irrobustito, la rendono ancora più performante ed efficace.
WR 250
Il classico propulsore che ha fatto storia nel segmento della quarto di litro viene nuovamente riproposto con aggiornamenti di dettaglio. Seppur risulti un progetto datato, si conferma tuttora una scelta azzeccata in quanto l'erogazione progressiva e la semplicità d'uso sono ancora elementi apprezzabili da qualsiasi utente fuoristradista. La WR 250 Husky rimane un'ottima alternativa non solo per affidabilità e costi di manutenzione, ma altrettanto per facilità di guida ed emozioni trasmesse. Molto corposo sotto coppia, consente di affrontare qualsiasi ostacolo senza essere impiccati, sapendo di poter contare su una buona riserva di potenza. In ottica di fettucciato, se l'erogazione corposa consente degli ottimi inserimenti e percorrenze di curva, pecca un po' in uscita dove la spinta si ferma molto velocemente, richiedendo una marcia superiore.
WR 300
Rimasta pressochè invariata dal suo debutto sul mercato di cinque anni fa, la sorella maggiore delle due tempi non ha bisogno di presentazioni. Adatta e ideale per coloro che desiderano gestire al meglio la potenza a disposizione, la 300 da il meglio di sé nelle situazioni brutte ed impervie dove la leggerezza a la disponibilità di potenza distribuita in maniera progressiva diventano i fattori determinanti.
TE 250/310
Sicuramente e senza dubbio le più competitive e prestazionali del lotto. E non servono Meo o Juha seduti in sella per capirlo in quanto è sufficiente farci due curve per apprezzarne tutte le qualità. Il telaio e la posizione in sella delle varesine predispongono già da subito ad una guida dinamica e reattiva, mentre i propulsori, molto diversi tra di loro, ma legati da una base di partenza comune, si confermano vigorosi e progressivi fin da subito, consentendo al pilota di essere molto lineari nella guida, e di dosare la potenza dove è necessario. L'insieme di una struttura agile e leggera, unitamente ad un propulsore potente, ma non ingestibile, consente di mettere in atto una guida efficace e allo stesso tempo economica. Ideali per i precorsi impestati nel sottobosco dove la guidabilità e maneggevolezza é tutto, si confermano un ottimo strumento anche in campo cross e nei tratti veloci, dove pur non essendo eccessivamente stabili, trasmettono una buona fiducia al pilota.
TE 449
Dal punto di vista progettuale la nuova gamma 449/511 va oltre le caratteristiche comuni a molti modelli di fuoristrada e si distingue come sempre per il design, il layout esclusivo e le soluzioni tecniche all’avanguardia, ma nonostante i numerosi interventi e modifiche effettuate durante gli anni di sviluppo ed evoluzione, risulta essere la più difficile da gestire.
La posizione in sella è ottima, i convogliatori rastremati e le ergonomie sono da riferimento, ma la gestione delle masse e dei pesi rimane faticosa e impegnativa.
Il sistema del pignone in asse assicura come sempre una buona trazione alla ruota posteriore, provocando però un carico all'anteriore spesso eccessivo, difficilmente gestibile alle alte velocità e dove sono necessari dei cambi di traiettoria rapidi e repentini. L'erogazione è stata modificata radicalmente sul nuovo modello, dove ora, grazie ad un’importante intervento dell’elettronica troviamo una gestione del gas davvero millimetrica, quasi come se fosse in uso un controllo di trazione.
La spinta é molto progressiva e lineare, la potenza non manca e certamente la sua distribuzione è azzeccata, tanto che il miglioramento sui fondi bagnati é apprezzabile a qualsiasi livello di capacità. La scelta tecnica voluta dalla BMW del pignone in asse ottiene ottimi risultati nelle ripartenze ed alle basse velocità, facendo si che il motore appaia fin troppo pronto, ma crea qualche limite all'aumentare della velocità.
MOTOCROSS
TC 250
Il grande e impegnativo sviluppo sui campi di gara del mondiale MX2 con Lupino permette di ottenere, ad ogni uscita, grandi informazioni in termini di prestazioni che vengono direttamente trasferite sui prodotti di serie. La 250 cross sta crescendo sempre di più sia in termini di prestazioni massime che di utilizzo, allineandosi al lotto delle piccole quattro tempi che contano.
La gestione del motore migliora ancora una volta in maniera importante grazie all’iniezione Keihin, all’introduzione di un nuovo pistone, dell’impianto di scarico Akrapovic e nuovi profili per gli alberi a camme. Completano il pacchetto vincente la leggerezza ed il corretto bilanciamento del motore "piccolo" che rendono questa moto un vero giocattolo da inserire in curva, quasi come una bicicletta.
TC 449
Al pari della sorella da enduro, la quattroemmezzo si conferma essere un ottimo esercizio di stile, con grandi doti e potenzialità indiscutibili.
Pecca però in termini di guidabilità che di fatto ne limita i risultati in termini di prestazioni che sono impegnative da sfruttare per chi sta in sella.
Così come per la sorella enduro infatti, consapevole delle qualità maggiormente apprezzabili da utenti amatoriali piuttosto che da piloti, Husqvarna indirizza le grosse TE e TC verso una clientela amatoriale. La moto è infatti perfetta in particolare per le gare di cross-country.
Le nuove Husqvarna 2012, sotto la guida BMW, si confermano in crescita costante sia sotto il profilo prestazionale che sul piano di affidabilità e assistenza post vendita.
I fedeli al marchio troveranno nei nuovi modelli un valido upgrade, mentre tutti coloro che non hanno ancora una Husky nel proprio garage, ora hanno un'alternativa valida offerta da una Casa italiana. Husqvarna si conferma infatti forte nell'Enduro e competitiva nel Motocross con la TC 250.
PREGI
Maneggevolezza delle piccole cilindrate | Estetica ed ergonomia
DIFETTI
Pesantezza all’anteriore delle grosse | Avviamento elettrico perfettibile