Husqvarna TE 630 e SM 630

Husqvarna TE 630 e SM 630
A poco più di 2 anni dall’acquisizione BMW, il marchio varesino sforna la prima importante novità 2010 che prefigura il nuovo codice stilistico Husqvarna. La 630 stupisce, proponendo una Dual Purpose dalle ottime prestazioni al giusto prezzo
6 aprile 2010

2 aprile 2010. Giornata storica per il marchio varesino che esattamente 2 anni e 6 mesi fa veniva acquistato da BMW Motorrad. Da lì in avanti innumerevoli piccoli, ma sostanziali cambiamenti hanno preparato Husqvarna ad affrontare nuovamente da protagonista il futuro prossimo.

Come ci spiega Martino Bianchi (direttore sportivo Husqvarna), già subito dopo l’acquisizione, si sono intravisti i primi importanti segnali di rinascita del marchio, come nel 2008, quando abbiamo visto nascere i 2 progetti della 300 2 tempi e 310 4 tempi, e nel 2009, con il lancio dell’inedita TE 250 che ha posato una pietra miliare in termini di ricerca ed innovazione.

Contributore sostanziale di questo rinnovamento è sicuramente l’ingegner Ralf Kleid, ex capo sviluppo prestazioni in BMW Formula 1 e ora, da qualche tempo, in sede a Cassinetta di Biandronno. Il know how acquisito dalla precedente esperienza, durata oltre 10 anni, porta innumerevoli vantaggi in quanto, a suo dire, “mi ha permesso di apprendere tanta esperienza nella misurazione e nel controllo, due strumenti fondamentali per aumentare le prestazioni senza andare a scapito dell'affidabilità. Il mio obiettivo” prosegue l’ingegnere “è di lavorare a fondo su questo nuovo progetto, al fine di portare nuovamente il marchio Husqvarna a competere nella premiere league del fuoristrada nell’arco dei prossimi 2 anni.”
Tale affermazione diventa ancora più credibile quando ci conferma che è  molto più facile  e stimolante lavorare con un monocilindrico, perché anche  le opportunità di sviluppo sono molto più aperte e meno costose rispetto alla F1 dove ormai tutto lo sviluppo è ristretto e contingentato dai ferrei regolamenti.

Il motore è davvero corposo e, grazie alla sua notevole cubatura, riesce anche ad essere particolarmente elastico e progressivo

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La gamma 630 è quindi solo una tra le tante interessanti novità che si susseguiranno nell’arco del 2010, alla quale seguirà a breve la piccola 50 codice e altre evoluzioni della gamma competition. Anche dal punto di vista sportivo i presupposti per l’anno in corso sono di primissimo ordine: il marchio varesino vuole rincorrere i titoli enduro delle classi E1 ed E3.

Ma ora parliamo dell’ultima nata in casa Husqvarna: la TE/SM 630. A descriverne la filosofia estetica è proprio il designer Raffaele Zaccagnini. La linea, formata dall’insieme delle fiancatine e dei convogliatori,  infatti slancia la moto verso l'alto e non verso il basso come lo standard di tutti i concorrenti. Questa caratterista, introdotta ormai nel lontano 2000, ripercorre con grande coerenza l’intera gamma Husky e  la rende davvero unica e caratteristica.
Per questa Dual si è cercato di mantenere il più possibile la connotazione racing, evidenziando questo presupposto con l’inserimento di elementi caratteristici come il doppio scarico, le protezioni delle marmitte, gli adesivi in mould (non applicati ma inseriti direttamente nello stampo), riportandone però la fruibilità e la facilità di guida anche ad un uso stradale.
Il 630 infatti vuole agire da precursore nell'innovazione di design che proseguirà sui modelli futuri.

Paolo Brovedani, capo del reparto ricerca e sviluppo, ci parla degli aspetti tecnici, dove l’obiettivo primario da perseguire è stato quello di aumentare ed esaltare le performance. Maggiore cilindrata quindi, portata a 600 cc pieni, nuova testa bialbero derivata dal 530, nuovo gruppo termico, nuovi freni con pinza radiale Brembo, nuova frizione idraulica e nuovo impianto di raffreddamento.
Risultato? Potenza e coppia  maggiorati del 20% su entrambi i modelli. Aspetto altrettanto importante, sicuramente da non sottovalutare, specialmente per questa moto, è stato anche il comfort di guida e di utilizzo in generale. La versione precedente infatti era molto, forse fin troppo, vicina al modello racing; questa ora, pur essendo più performante in termini di potenza, lo è altrettanto in termini di comfort, in particolar modo per l’uso quotidiano. Questo grazie alla nuova sella, abbassata di 30 mm, al doppio livello di seduta, ai nuovi supporti pedane e alle maniglie passeggero e al portapacchi, il tutto per favorire le gite fuori porta.

Ottima la guidabilità e le sensazioni di guida


La posizione in sella è molto simile alle sorelle da enduro, seppur, per forza di cose, l’ingombro del telaio e delle sovrastrutture è maggiore, al fine di alloggiare un serbatoio maggiorato ed una termica dalle dimensioni maggiori. Le misure vitali però sono assolutamente azzeccate e la distanza sella – pedane - manubrio è un buon compromesso, considerando anche la vocazione dual di questo progetto. Il motore è davvero corposo e, grazie alla sua notevole cubatura, riesce anche ad essere particolarmente elastico e progressivo
La posizione in sella è simile alle sorelle da enduro racing, seppur, per forza di cose, l’ingombro del telaio e delle sovrastrutture è maggiore, al fine di alloggiare un serbatoio maggiorato ed una termica dalle dimensioni maggiori
La posizione in sella è simile alle sorelle da enduro racing, seppur, per forza di cose, l’ingombro del telaio e delle sovrastrutture è maggiore, al fine di alloggiare un serbatoio maggiorato ed una termica dalle dimensioni maggiori

Pecca un poco alle basse velocità, dove il freno motore si fa sentire amplificando l’effetto on/off, spesso necessario per destreggiarsi nel traffico urbano. Dal punto di vista ciclistico il telaio trasmette con estrema sincerità le sensazioni e, in unione con la forcella Marzocchi e il mono Sachs, svolge egregiamente il suo lavoro sia in termini di stabilità che di maneggevolezza. Risulta leggermente ingombrante nella zona adiacente le pedane, specialmente durante la guida in piedi nei tratti più impervi, ma allo stesso tempo maneggevole nei tratti urbani tra le auto.

I valori e le linee guida su cui si basa questo progetto sono dunque, come ci conferma lo stesso direttore marketing Massimiliano Mucchiettola semplicità, in quanto rimane una due ruote molto leggera (150 kg) e facile da gestire e guidare (anche sul bagnato), e la grande versatilità d'uso sia nel commuting quotidiano sia nei viaggi all'insegna dell’avventura.

Si conferma quindi la natura assolutamente trasversale di questa nuova 630, adatta  a tutti; sia a chi la vuole usare ogni tanto, sia a chi tutti i giorni la prende per andare al lavoro, come pure a chi invece la sfrutta semplicemente per divertirsi, su una bella mulattiera (la TE) o nel campetto motard (la SM).

Il tutto a prezzi davvero interessanti: 7.490 euro per la motard e 7.290 euro per la versione enduro, entrambe già disponibili presso la rete dei concessionari.

 

Pregi
  • Versatilità
  • Coppia del motore
Difetti
  • Assenza dei paramani
  • Raggio di sterzo ampio

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