KAWASAKI Gamma 2007

Pace fatta quest'anno al bar, siamo tutti d'accordo su quale tonalità ha maggiormente colorato i palcoscenici delle gare di motocross più importanti al mondo: il verde
30 maggio 2006

Le Kawasaki hanno vinto il mondiale MX2 con Pourcel, il campionato del mondo Supercross con Stewart, il titolo Supercross Lites West con Langston e anche quello Motocross Lites grazie a Villopoto. La grande conquista Kawasaki però non è limitata all’ambito sportivo, ma fattore ancor più importante, si concretizza nel netto aumento di vendite che ha ottenuto nel 2006. Basta fare un giro in un campo di motocross, per vedere quante di queste moto sono state scelte dai consumatori.

Le moto distribuite dalla KL vantano prestazioni ancora superiori

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Il progetto, completamente inedito nel 2006, aveva fatto nascere qualche piccola critica di gioventù a cui Kawasaki risponde come si conviene, inserendo per i model year 2007, una lunga serie di modifiche. L'obiettivo di KL, perfettamente consapevole di avere per le mani un prodotto sempre più valido e competitivo, è quello di diventare il terzo distributore per l'Italia di moto da fuoristrada dopo KTM e Honda, puntando soprattutto sui mercati Enduro e Motard. A breve si potranno acquistare non solo le versioni cross, già disponibili dai concessionari (la 450 4T da novembre), ma anche quelle da enduro e motard. Grazie al montaggio degli appositi kit, del valore di circa 900 e 1.300 Euro, KL garantisce ai clienti la possibilità di avere una moto omologabile in entrambe le versioni, secondo le normative Euro 2 e con la possibilità di 2 posti a sedere. In pratica acquistate un'enduro che può diventare motard (e viceversa) in qualsiasi momento, spedendo la moto in KL e montanto l’aposito Kit. Anche per il 2007 la base resta comunque la cross (di concezione USA, piste lunghe e veloci), con motore a 5 marce, buon allungo e sospensioni regolabili da ciascuno, senza nuovi settings di KL.
Vediamo come vanno questi modelli cross 2007.

KX 125 2T
L'impatto iniziale su un 125 è sempre un pò strano. Le misure sono diverse, è come se tutto fosse più piccolo, la moto è leggera come un fuscello ed il motore è snello. In merito all’impostazione in sella questa Kawa è stretta, il manubrio ha una buona piega, anche se la distanza tra pedane e sella è particolarmente ridotta e quindi la guida in piedi, per uno con le mie misure (190 cm) risulta un po’ sacrificata (avrei bisogno di una piega più alta). Ottimo risultato invece per i ragazzi più giovani, a cui è indirizzata questa ottavo di litro. Il telaio, uno dei pochi rimasti in ferro è bello sottile e sebbene non trasmette la stessa sicurezza e rigidità di quelli in alluminio, è sicuramente più semplice da inserire in curva e da maneggiare nel misto e nei cambi di peso rapidi. La forcella da 48 mm lavora bene, in sinergia con il telaio. Sebbene la progressione sia buona, tende a picchiare nelle mani in staccata, fatto probabilmente dovuto alla scelta di un setting standard, poco azzeccato al tipo di circuito su cui l’abbiamo provata. Niente da dire invece sul mono, che con il nuovo leveraggio Uni-trak lavora decisamente bene.
I tecnici giapponesi si sono concentrati nel cercare di migliorare ulteriormente la coppia del motore, specialmente a metà ed in alto, e direi che ci sono riusciti, rendendo questo gioiellino una delle 125 con la coppia più alta sul mercato. Questo grazie al nuovo scarico ed alle nuove valvole lamellari nel carter, che migliorano il flusso dell’aria nel cilindro. Il motore infatti dopo la prima parte di sottocoppia sale bene e velocemente, sprigionando una notevole potenza ai medi regimi, davvero utile per uscire dalle curve coi canali o per far correre la moto nelle curve a medio ed ampio raggio. Il cambio a 6 rapporti inoltre consente di tenere il motore sempre in tiro. Per quanto riguarda gli impianti frenanti, anche la piccola Kawa, come tutte le sorelle maggiori, è stata dotata dei dischi a margherita, diventati ormai un must su tutte le motoda offroad.

KX 250 2T
Il mercato ormai è sempre più orientato verso i quattro tempi, tanto è vero che le 2T Kawasaki non le importano nemmeno più in America, ma queste moto hanno ancora molto da dire. Tra tutte quelle della gamma, la 250 2T è sicuramente la più divertente per me, anche se forse, sui terreni duri non è certo la più efficace. Leggera, agile e con un motore prontissimo. E' stato davvero uno spasso destreggiarsi tra i canali della pista. L'impostazione di guida è già più da moto grossa, c'è più spazio per il pilota ed il retrotreno è più seduto per migliorare la stabilità. E' stato cambiato anche il coprisella per ottenere più grip nella zona centrale. Come potenze erogate direi che siamo sicuramente al top della categoria ed anche la sfruttabilità non è male. Nella sabbia di Cremona il motore bello pronto è un gran vantaggio, bisognerebbe provare su altri terreni per verificare nel dettaglio come si comporta. Il cambio a 5 marce ben spaziato permette, nell’evenienza, di tenere le marce lunghe e quindi di usare il motore nella zona centrale della schiena, dove risulta particolarmente lineare, anche se non posso dire che è proprio dolce come spinta. Anche in questo caso il telaio è rimasto di ferro, forse per una scelta economica, ma è comunque decisamente all’altezza della situazione, se non, in certi casi, addirittura un vantaggio, perché aiuta il pilota ad incassare gli urti più violenti.

KXF 250 4T
La reginetta del Mondiale e non solo. Questa moto infatti è il prodotto di punta della Kawasaki, sia competitivamente che commercialmente e quindi quella sulla quale è stata prestata la massima attenzione per lo sviluppo. Appena in sella ho notato che sono stati cambiati i fianchetti dei radiatori, che ora sono più stretti, sebbene i corpi radianti siano stati ingranditi, per andare incontro alle esigenze delle versioni da enduro (per lo stesso motivo è stata sostituita la T di derivazione dei manicotti di plastica con una in metallo). Sono stati fatti numerosi piccoli interventi anche a tutte le zone di comando: è stata variata la curvatura della leva del freno, è stato introdotto il comando rapido per la regolazione della frizione, è stata migliorata la forma delle manopole, ora più corte, per migliorare la presa, ed è stata anche ridisegnata la sagoma delle pedane, per incrementare il grip. E' stata prestata una notevole attenzione anche in materia di risparmio di peso: sono stati alleggeriti addirittura i raggi, per poter diminuire il peso delle masse sospese, a tutto vantaggio della maneggevolezza. Il telaio è stato modificato in termini di rigidità, con lo scopo di rendere le curve ad ampio raggio e gli insaccamenti dopo i salti meno problematici. Anche le nuove forcelle Showa a doppia cartuccia lavorano in questi termini e il miglioramento che hanno ottenuto nella prima parte di corsa è fortemente apprezzabile. Di pari passo è stato migliorato anche il posteriore, dove con l’inserimento della nuova progressione Uni-trak, il mono lavora più seduto, aumentando la trazione in uscita di curva, specialmente in quelle con i canali bucati.

KAWASAKI Gamma 2007
KAWASAKI Gamma 2007


Il motore mi è sembrato parecchio più vigoroso di quello 2006, che era comunque già un ottimo propulsore e quindi decisamente competitivo se non addirittura superiore alle concorrenti. Ho notato una maggiore progressione tra i bassi e medi regimi, meno botta secca e più linearità, che mi permetteva di percorrere le curve in maniera più sciolta e spesso e volentieri con una marcia in più. Questo grazie al gran lavoro fatto sulle valvole, completamente rifatte e più durevoli, sulla testa, che vanta la lucidatura dei condotti, sull’accensione, che ha una nuova mappatura, sull’airbox, dalla forma migliorata, sul collettore, ora in titanio e sulla carburazione dalla nuova taratura.

KXF 450 4T
La sorella maggiore. Grossa imponente e dotata di una schiena pazzesca è da prendere con le pinze. Una volta rotto il ghiaccio però devo ammettere che diventa più sfruttabile e meno scorbutica di quello che può inizialmente sembrare. Sono stati fatti grossi sforzi per cercare di rendere l'erogazione più dolce, specialmente nella prima parte e direi che il risultato c’è. Anche per questo modello rileviamo i medesimi interventi alla struttura in alluminio per migliorare la rigidità, sebbene non siano cosi apprezzabili in accoppiamento con le forcelle Kayaba. Da sottolineare è la variazione della conificazione del silenziatore, che è passato dai 53 mm del 2006 ai 42 del 2007. Questo ha reso la moto innanzitutto meno rumorosa ma anche più guidabile, sfruttabile e perché non ricordarlo, anche più piacevole da ascoltare. Anche la nuova fasatura degli alberi a cammes ha contribuito a distribuire la spinta che questa cilindrata è in grado di produrre su gran parte della curva di erogazione, diluendo per tutto l'arco di coppia la grande forza iniziale che caratterizzava la versione 2006. Un altro pregio di questa 4T è il cambio a 5 marce, che permette di viaggiare sempre con il rapporto più lungo (ottimo soprattutto quando si è più stanchi) e di percorrere tanti metri senza rimanere con il motore impiccato.
Per la 450 i condotti di aspirazione erano già stati lucidati, mentre è stato sostituito il pistone, il suo spinotto ed il selettore del cambio, al fine di garantire una maggiore affidabilità. Infine è stato anche variato l’angolo di inclinazione del cilindro (ora quasi verticale), per migliorare la centralizzazione delle masse e diminuire l’effetto peso del motore in staccata.

Queste sono le nuove verdi e se nel 2006 avevate aspettato titubanti di acquistare una Kawasaki completamente inedita, ora conoscete un po' meglio il lavoro fatto per i modelli 2007. Le moto distribuite dalla KL vantano prestazioni ancora superiori (più che in termini assoluti parliamo di miglior distribuzione della potenza e quindi miglior utilizzo) e assicurano un'affidabilità rivisitata in ogni minimo particolare.

 

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Kawasaki KL SM 125 (2007)
Kawasaki

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Via Luigi Meraviglia, 31
20020 Lainate (MI) - Italia
848 580102
https://www.kawasaki.it

  • Prezzo 7.690 €
  • Cilindrata 124 cc
  • Peso 94 kg
  • Sella 915 mm
  • Serbatoio 8 lt
Kawasaki

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