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Se a questa parola, dai connotati forti, si aggiunge il marchio Husqvarna, di caratteristiche altrettanto storiche, si ottiene una sigla che identifica un prodotto pressoché unico nel suo genere, la TE 510, degno di simboleggiare, dopo cento anni, gli innumerevoli successi della casa motociclistica nel mondo delle due ruote.
Questa ricorrenza però, non vuole solamente celebrare i prodotti nostrani tanto amati e conosciuti in tutto il mondo, ma tutto ciò che ci sta dietro: gli ingegneri, i meccanici, i dirigenti che in cento anni di gare e lavoro hanno vinto e stravinto, continuando a ricercare nei materiali e nelle geometrie ogni possibile miglioria, per costruire delle moto sempre più belle, sempre più vincenti.
Per onorare questo anniversario, la ditta di Schiranna si è dedicata alla creazione di una vera opera d’arte, portando alla massima espressione ogni aspetto della realizzazione di una due ruote, prendendo come base la prima moto a quattro tempi dell’era moderna, la sua 510, e sviluppandola secondo dettami estetici che potrebbero anticipare quella che sarà la nuova era Husqvarna.
Ogni particolare della moto è stato rivisto, modificato ed impreziosito e solamente leggendo la scheda tecnica si rimane imbarazzati dalla qualità dei materiali utilizzati: carbonio, titanio, pezzi ricavati dal pieno, lavorazioni particolari. Roba che, solo a sentirla nominare fa venire l’acquolina alla bocca, figuriamoci se utilizzata in quantità sconsiderate su un unico prodotto!
Questo gioiello, che per la sua rarità e bellezza andrebbe subito sistemato sotto una campana di vetro (vale 18.000 Euro), fa già venire la pelle d’oca in fotografia...ma dal vero, anche posata sul cavalletto, provoca forti sensazioni di stupore, incredulità e appagamento.
Montando in sella si rimane colpiti dalla precisione dei particolari: i convogliatori rossi con le prese d’aria cromate rievocano le Husky di un tempo, mescolando la tradizione con la funzionalità strutturale, l’originalità dello stile passato con l’esigenza degli ingombri moderni. Il solo tappo della benzina è una vera scultura e non sfigurerebbe affatto se venisse esposto in una mostra d’arte moderna; i supporti manubrio e piastre sono curati nei minimi particolari e trasmettono una grande sicurezza.
Si avvicina sempre di più il momento della verità...dopo più di un’ora di foto statiche l’attesa di sentire questa moto accesa è diventata insopportabile e allora schiaccio il magico bottoncino dell’avviamento elettrico e prende vita un rumore cupo e costante che subito fa salire l’adrenalina, provocata, nel mio caso, da un misto di ansia (nel volerla provare) e paura (nel farci il benché minimo graffio).
Si parte! Ho l’onore di provare un vero e proprio concentrato di materiali pregiati, che forse nemmeno chi deciderà di acquistarne una delle 100 vendute (è un prodotto in serie limitata), strapazzerà come ho fatto io...ma qualcuno dovrà pur farlo per verificare se l’originalità della Centennial si ferma alla sola immagine estetica o se la ricerca della perfezione interessa anche il motore e la guidabilità.
Ebbene, sono rimasto veramente ben impressionato da questa moto e vi posso dire che quanto è bella fuori tanto è bella da usare! La connotazione “centennale” non si è solo fermata all’aspetto estetico, ma alla Husqvarna hanno voluto eccellere anche sotto l’aspetto tecnico, utilizzando i migliori prodotti e le migliori soluzioni.
Le forcelle Marzocchi da 50 mm, con steli cromati trattati al TIN e l’ammortizzatore Sachs di ultima concezione, con vaschetta laterale più capiente, ti fanno veramente sentire sicuro in moto e, la pinza freno posteriore, la nuova Brembo Pf26, è una spanna sopra il precedente modello. Le nuove sovrastrutture non variano le caratteristiche di base delle Husky e l’impostazione di guida rimane pressoché invariata. I comandi, tutti rivisti (le leve al manubrio sono di tipo snodato, quelle del cambio e del freno posteriore sono lucidate ed anodizzate) sono subito nella posizione corretta (e sono comunque regolabili, anche in lunghezza!), il serbatoio in mezzo alle gambe è ridotto al minimo per consentire la massima guidabilità e la sella di nuovo disegno, decisamente più larga nella parte centrale, rende la posizione da seduto molto più comoda.
Anche il parafango posteriore ha una linea inedita, spara più verso l’alto e dona a questa 510 maggiore aggressività e slancio.
Il motore gira veramente bene, la sua grossa cilindrata dona alla Centennial un’elasticità e una dolcezza ai bassi e medi regimi impressionante, ti permette di affrontare qualsiasi ostacolo quasi al minimo dei giri, senza mai dover intervenire con la frizione. Come progressione dalla metà in su rimane forse un pochino brusca e corta, ma avendo così tanta coppia e potenza in basso si tende a toccare raramente la soglia del fuorigiri. Le marce sono ben rapportate e specifiche per l’enduro e, grazie alle doti del motore, si può, in molti casi, inserire un rapporto alto e dimenticarsi di avere una scatola del cambio. Anche le partenze da fermo in seconda e, a volte, anche in terza diventano una semplice formalità.
Sebbene la Centennial sia una moto particolarmente grossa, sia per cilindrata che per dimensioni, è uno spasso da portare in giro. La 510 risulta molto agile ed istintiva, specialmente quando si affrontano tratti particolarmente impegnativi, come nel caso di una mulattiera in salita con la pietra smossa, dove rimane molto stabile ed invoglia ad andare sempre più forte. Bisogna solo fare attenzione a non prenderci troppo la mano, altrimenti i ruoli potrebbero ad un tratto invertirsi e diventerebbe poi lei a portate a spasso chi cerca di domarla.
L’utilizzo dei vari materiali pregiati rende la moto veramente spettacolare dal punto di vista estetico e, allo stesso tempo, la alleggerisce quel tanto che basta per non far pesare toppo i chili, comunque numerosi, dovuti anche alla presenza dell’avviamento elettrico e alla forcella da 50 mm.
Considerando però l’attenzione e la dedizione che è stata rivolta alla realizzazione della Centennial, mancano, a mio avviso, alcuni piccoli accorgimenti per renderla una vera e propria enduro “secolare”. Per esempio, una coppia di paramani, magari in carbonio, onnipresenti su qualsiasi moto che vuole essere chiamata da enduro, la leva della messa in moto, nel caso disperato in cui non funzionasse l’accensione elettrica, e cose del genere. E perché no, come ci suggerisce il nostro Ciro (appassionato endurista poche ore all’anno, consulente KPMG tutto il resto del tempo!), un kit di plastiche identico alle originali, così che il proprietario-collezionista possa usare la moto per divertirsi...senza preoccuparsi di rovinare il prezioso carbonio!
In ogni caso questa Husqvarna resta veramente degna di portare il nome che le è stato attribuito e di sostenere il ruolo che le è stato richiesto di ricoprire. Sebbene non è una moto rivoluzionaria, nel senso che non ci sono caratteristiche tecniche inedite o innovative, cosa a cui la ditta di Varese ci ha da sempre abituato, ma è soltanto una rivisitazione completa di una versione esistente, resta comunque un esercizio di stile che fa del gran bene al mercato motociclistico.
Questa Husqvarna resta veramente degna di portare il nome che le è stato attribuito e di sostenere il ruolo che le è stato richiesto di ricoprire
Questi esercizi infatti portano dei concetti innovativi, introducono materiali particolari che vengono poi impiegati per le cose più impensabili. Sviluppo e ricerca della perfezione portano, di volta in volta, a toccare confini sempre più lontani che poi col tempo diventano alla portata di tutti.
La TE 510 Centennial solo per la sua dotazione tecnica, accessoristica e per i materiali di cui è composta vale ogni centesimo del suo prezzo. Col fatto poi che rappresenta uno storico anniversario e che viene prodotta in pochi pezzi numerati, si trasforma magicamente in un oggetto da collezione che solo 100 fortunati appassionati potranno godersi! Chi può si faccia sotto, quelle che restano si contano sulle dita delle mani.
Husqvarna
Via Spallanzani, 16/B
24061 Albano Sant’Alessandro
(BG) - Italia
035 580318
[email protected]
https://www.husqvarna-motorcycles.com/it-it.html
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