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Siamo in Francia, in una pista da allenamento con lo stretto necessario, ma perfetta per testare le nuove Yamaha in condizioni ottimali. Come di consueto, è lo storico tester e collaudatore, oltre che pilota di fama mondiale Eric Eggens a presentarci le nuove YZF 2016. Non c’è nessuno meglio di lui che possa indicare e descrivere nel dettaglio il grande lavoro svolto dal reparto ricerca e sviluppo per raggiungere la versatilità e maneggevolezza che dimostrano ora queste moto, non solo sui campi di gara, ma anche tra gli appassionati ed amatori.
Ripercorrendo brevemente la storia recente, ricordiamo che nel 2010 Yamaha introduce il primo YZ450F con il motore rovesciato. Una vera rivoluzione sia dal punto di vista tecnico che di mercato, in quanto l’obiettivo non era solo ottenere maggiore guidabilità e leggerezza grazie ad un avvicinamento delle masse al baricentro della moto, ma soprattutto quello di reinterpretare il concetto stesso di moto da cross, da diverso tempo ormai fermo sugli stessi standard. Nel 2014 il progetto evolve ulteriormente e vengono introdotte numerose migliorie tecniche come la modifica del serbatoio per accedere direttamente alla cassa filtro, ma soprattutto dal punto di vista della distribuzione della curva di potenza.
Nello stesso anno arriva anche il propulsore 250 con la medesima tecnologia rovesciata ad ulteriore conferma della direzione rivoluzionaria, definita Forward Thinking (scritto al contrario come i motori) presa dalla produttrice giapponese. In questo caso i punti di maggior intervento sono stati la ricerca di maggiore potenza, un cambio ed una frizione ottimizzati ed un motore più performante. I risultati sono stati evidenti anche in campo gare, con un secondo nel Mondiale 2014 con Van Horebeek, un primo posto nel mondiale femminile con Kiara Fontanesi e Jeremy Martin in America.
Le ottime prestazioni si confermano anche per il 2015 con Febvre e Fontanesi campioni del Mondo ed ottimi risultati anche in America con la vittoria nel Supercross 250 East ad opera di Cooper Webb. Non solo, ma i valori espressi in campo da parte dei piloti si conferma essere positivo anche per il mercato, in netta crescita, con ottimi riscontri da parte della clientela.
Gli elementi sulla quale si sono focalizzati i tecnici per il modello 2016 sono:
La posizione in sella da fermo risulta pressoché invariata rispetto alla versione precedente. Si percepisce fin da subito che le geometrie sono studiate per lasciare più spazio possibile ai movimenti del pilota. L’assenza del tappo del serbatoio, situato sotto alla sella, la sella stessa molto piatta e slanciata ed il codino creano una base di appoggio molto lunga che permette a chi guida di muoversi con facilità e soprattutto con grande ampiezza. L’aumento di dimensione del telaio nella zona delle pedane è percepibile, in quanto si ha un maggiore spazio di contatto tra la moto e gli stivali.
In ordine di marcia il nuovo setting della forcella e relativa piastra trasmettono grande fiducia, in quanto più si prova a forzare nelle buche in staccata e più la moto sembra essere a suo agio. Di contro, l’assetto in accelerazione è maggiormente spostato verso il posteriore e tende a far sedere la moto un pochino troppo. Questo, in abbinamento ad una trazione talmente lineare da non farti perdere nemmeno un cavallo in sgommate inutili, fa si che in certe situazioni ce la si sente proprio scappare da sotto al sedere.
In termini di motore, appena si ruota la manopola dell’acceleratore si ottiene una risposta pronta, ma non brusca nè troppo reattiva. L'erogazione è di precisione millimetrica e permette di essere veramente precisi se si sa dosare bene le marce ed il gas. La pista francese si sviluppa su una collina con diversi saliscendi e curve a 180 gradi, su cui abbiamo potuto apprezzare in particolare l’elasticità del motore che dà modo di scegliere anche marce alte senza perdere in termini di percorrenza.
I freni, già di ottime prestazioni, crescono ulteriormente di potenza, ma soprattutto di affidabilità in quanto, pur utilizzandoli intensamente nelle staccate in discesa, non hanno mai dato segni di allungamento o surriscaldamento.
Da punto di vista della guidabilità abbiamo trovato la nuova impostazione della forcella molto più efficace. Negli inserimenti bisogna caricare maggiormente la ruota anteriore per restare nel canale, ma i vantaggi in termini di stabilità e fiducia sono di gran lunga superiori. Il mono ora non risulta più perfettamente bilanciato con l’anteriore e questo porta spesso ad avere la moto chiusa dietro. Inizialmente ci si deve fare la mano, per godere poi del vantaggio che in staccata non scalcia. Solo nelle curve ad ampio raggio abbiamo percepito l’effetto “barca” dove il mono, se caricato troppo tende a pompare, ma basta un’attenzione maggiore nella messa a punto per trovare il giusto compromesso.
Gli elementi sulla quale si sono focalizzati i tecnici per il modello 2016 sono:
La piccola 250 è a tutti gli effetti una fotocopia della sorella maggiore. L’impostazione di telaio è la medesima, cosi come la scelta tecnica del motore, con il vantaggio di avere un'unità molto più leggera. Di fatto la differenza in termini assoluti è di qualche chilogrammo, ma in ordine di marcia è notevolmente percepibile. Il 250 della casa di Iwata eredita i grandi vantaggi delle masse centralizzate, con l’ulteriore punto di forza di essere più rapido ed agile. La stabilità del telaio regala subito sicurezza, portando il pilota ad osare con naturalezza sia in staccata che nei tratti veloci. Gli inserimenti sono precisi ed il bilanciamento generale della moto la rende veramente divertente.
Dal punto di vista del motore offre già da subito una buona schiena, decisamente più lineare con la marmitta di serie piuttosto che con l’impianto Akrapovic, che se da una parte la fa cantare di più in alto, dall’altra tende a svuotarla nella prima parte di erogazione e questo, soprattutto su un terreno bagnato e scivoloso come quello del test è di facile evidenza. Salendo di giri cresce di forza fino al picco massimo dove poi chiede un’altra marcia per proseguire oltre. La componentistica si conferma sempre di alto livello con pompe e pinze freno Nissin sia davanti che dietro e penumatici per entrambe le cilindrate.
Le nuove YZF sono già disponibili presso tutti i concessionari ufficiali Yamaha e le potrete trovare nella classica colorazione Blu ai prezzi di € 8.490 fc per la YZ250F e € 8.690 fc per la YZ450F.
Per il model Year 2016, viene introdotta anche una bellissima ed esclusiva versione limitata nei colori giallo/bianco per festeggiare il sessantesimo anno di attività dell’azienda. Non solo, ma questa versione arriva con 4 componenti speciali: scarico in titanio Akrapovic, coperchio frizione GYTR, power tuner e paramani neri, tutti inclusi nel prezzo del pacchetto, acquistabili rispettivamente a 9.590 euro f.c. per la YZ250F e 9.790 euro f.c. per la YZ450F.
In alternativa, chi fosse interessato ad acquistare i componenti un una fase successiva, Yamaha sta implementando sempre di più l’offerta dell’accessoristica after market, proponendo prodotti di livello grazie a partnership importanti con i principali marchi come Akrapovic per gli impianti di scarico, GYTR per la componentistica telaio e motore.
Arriva anche una linea di abbigliamento bella e sportiva, sia per uso tecnico in moto che per il tempo libero in linea con i colori delle nuove moto.
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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