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Alessandro Botturi è una Pilota che amiamo perché è una persona speciale. Umanamente (e fisicamente) imbattibile, il Gigante di Lumezzane è un autentico cross-over della vita e si circonda di una folla di appassionati che gli vuole bene. E lui vuole bene alla gente, per cui il binomio diventa esemplare.
L’altro giorno Alessandro ci ha presentato un suo amico: Sonny Colbrelli. Sonny è l’eroe super umano, uno di quegli sportivi che riescono un giorno a cambiare la propria vita e diventare Dei. E riescono a cambiare anche la tua, di vita di appassionato, manifestandosi come testimoni e protagonisti di un evento. Evento vero, dico. Un giorno Sonny Colbrelli ha vinto una delle Parigi-Roubaix più dure e infide della Storia. E sapete, lo sanno tutti, che la Roubaix è l’Everest del ciclismo (e con questo abbiamo usato un luogo comune), la prova che non è alla portata di tutti gli umani.
Già Campione Italiano e Campione Europeo, il Cobra vince una Roubaix 2021 di pioggia e fango e entra nella leggenda. Cinque mesi dopo, al termine della prima tappa del Giro della Catalogna, Colbrelli va a terra svenuto. Arresto cardiaco. Lo salva il defibrillatore. È il ritiro.
Sonny oggi sta bene, ha deciso di ritirarsi dal professionismo non per i regolamenti bensì per considerazioni sulla vita e sulle occasioni che sono tutte sue. Ascoltarlo fa venire i brividi, un’ottava superiore. Di Alessandro Botturi, invece, abbiamo appena parlato (vedete l’intervista Africa Eco Race al MotoFestival).
Vi basti sapere che abita nella valle adiacente, che è separato da Colbrelli, geograficamente, dal Passo del Cavallo dove si disputava la sua, mitica Extreme Lumezzane. Ora i due andranno in Motocicletta insieme. Lo ringraziamo a pieni brividi…