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Copiapo, 28 Agosto. Spesso moto e auto corrono insieme, come alla Dakar che ispira i Mondiali FIA e FIM Cross-Country Rally, ma ogni tanto le strade si dividono. Come nel caso degli appuntamenti di Agosto. Mondiale Auto in Polonia, per la Baja vinta da Al Attiyah, e Mondiale Moto in Cile, per il Rally che si corre nel “Deserto più arido del Mondo” (ma anche uno dei più belli). E così, dopo Abu Dhabi, Qatar e Sardegna Rally Race, vinti rispettivamente da Price, Sunderland e Pedrero, è la volta dell’Atacama Rally. È un momento chiave per un Campionato del mondo che, tuttavia, non interessa troppo e a troppa gente, e per questo in Cile non volano che gli Ufficiali di Husqvarna, KTM e Honda, con un compito da svolgere diligentemente ma nei limiti del possibile, che in questo caso deve leggersi in un perentorio “vietato prender dei rischi”. Husqvarna ha mandato la Stella locale Pablo Quintanilla e Pierre-Alexandre Renet, KTM ha aperto le porte dell’infermeria e schierato Toby Price, Mathias Walkner e Sam Sunderland, tutti ancora in pieno recupero da precedenti infortuni, e la Regina del Deserto Laia Sanz. Honda, diversamente impegnata con Barreda in America, ha spedito in Cile Paulo Gonçalves, Kevin Benavides e Ricky Brabec.
È stata un’autentica battaglia, molto elegante e ricca di spunti esemplari tra Pablo Quintanilla, terzo alla Dakar e già tre volte vincitore del Rally del suo Deserto, e Toby Price, vincitore della Dakar e della prima prova di Campionato del Mondo ad Abu Dhabi. D’altra parte non poteva essere che una “guerra” tra “signori”, vista l’indole dei due Piloti e il visto il fatto che entrambi corrono per colori diversi, Husqvarna e KTM, ma sotto la grande ala dello stesso Gruppo di base in Austria. E l’avvincente battaglia si è conclusa sul filo di lana, dopo cinque giornate di gara e altrettante tappe, in gioco un pugno di secondi. Il Rally tra Antofagasta e Copiapò, già stupendo per ambientazione e livello organizzativo, oltre ad aver magnificamente sintetizzato l’intera gamma di terreni tipici della Dakar, oltre alle piste sabbiose e le dune anche settori più propriamente adatti all’Enduro, ha dunque offerto uno spettacolo sopraffino caratterizzato dalla particolare fragilità del risultato, mai scontato fino all’ultimo chilometro di gara.
Dopo che Quintanilla aveva vinto la prima tappa, Price aveva potuto contare, nella lunghissima e durissima seconda frazione, anche su una distrazione dell’avversario, penalizzato di sei minuti per un eccesso di velocità in una zona controllata. La nuova promessa cilena della specialità ha accettato di buon grado le conseguenze del proprio errore, non ne ha fatto un dramma, ma non si è mai considerato, per questo, vinto. Anzi. Probabilmente caricato dalla “scossa”, Quintanilla ha trasformato l’handicap nella sua arma migliore, e da quel momento non ha più sbagliato correndo in costante crescendo.
L’altalena continua nella terza tappa, Price si perde e restituisce praticamente rutto il vantaggio al collega cileno, e il Rally di fatto riparte fa zero. Price conclude la quarta speciale davanti a Quintanilla, e il risultato offre al cileno un vantaggio di posizione nell’ordine di partenza nella tappa conclusiva. Gli ultimi cento chilometri del Rally si trasformano, così, in una stupenda volata gomito a gomito tra Price e Quintanilla, al termine della quale il cileno sopravanza l’australiano del misero vantaggio di 29 secondi.
Alle spalle della Husqvarna di Quintanilla e della KTM di Price, le due Honda di Kevin Benavides e Paulo Gonçalves, entrambi come molto veloci ma attardati da cadute, più di una per il portoghese, poi vincitore della quarta tappa, che a un certo punto ha creduto di non poter proseguire. Quinto è Sam Sunderlnd, con un'altra KTM, che non riesce a difendere la leadership del Mondiale Cross-Country Rally. L’inglese di stanza a Dubai deve cedere lo scettro provvisorio a Quintanilla, creando così il presupposto per un’altra battaglia in occasione del prossimo, ultimo appuntamento mondiale della stagione, in programma in Marocco per i primi di Ottobre. Un altro cileno, intanto, il 21enne José Ignacio Cornejo, si aggiudica con un Rally d’anticipo il Mondiale Junior.
FINAL STANDINGS ATACAMA RALLY 2016
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