Enduro GP d’Italia. Fermo Phillips, Holcombe (Beta) riapre il Mondiale!

Colpo di scena: l’australiano si ferma, resta leader della E2 e della EGP, ma gran parte del suo vantaggio evapora. Holcombe torna alla vittoria nella Enduro GP, Remes (TM), Larrieu (Yam) e ancora Holcombe sono i re domenicali di E1, E2 e E3
18 luglio 2016

Fabriano, 17 Luglio. Mondiale da brivido. Non abbiamo ancora finito di stupirci per la riapertura del confronto della E1 e della E3, che anche la Enduro GP, classe regina da quest’anno e sino a Fabriano saldamente nelle mani di Matthew Phillips, si riapre quasi completamente. L’australiano è fermato da un problema, registra il primo “zero” stagionale che lo porta alla pari di Remes e Holcombe nel conto degli episodi sfortunati, e il suo vantaggio scende dai rassicuranti 34 punti della vigilia ai ben più “negoziabili” 15 di fine Gran Premio Acerbis d’Italia. È il colpo di scena della giornata conclusiva del Gran Premio d’Italia, una “cattiveria” per il Diavolo della Tasmania e per il suo team, e un regalone al Gran Premio di Francia, conclusione stagionale il secondo week end di settembre, che manderà in scena, sul polverone (agonistico) sollevato dal GP di Fabriano, un gran finale sicuramente memorabile. Questo è l’Enduro-Thriller dei nostri giorni, thanks to Alain Blanchard, e alla gente di Fabriano.

Cosa è successo, allora? Siamo alla quinta Speciale, il secondo Cross Test, poco più di 5 chilometri di fettucciato d.o.c.. Phillips è a un secondo e mezzo da Holcombe, lanciato probabilmente a vincere la giornata di gara ma ancora perfettamente “accessibile” e, soprattutto, innocuo sinché le cose restano così. Finché Matt resta in contatto con il primato. Ma la moto di Phillips si ferma, non si sa se “morta” o addormentata, e non riparte più. L’australiano non si capacita, ma è costretto al ritiro. Il Gran Premio e il Campionato cambiano faccia. Holcombe andrà effettivamente a vincere, e Remes gli finirà alle spalle, e fin qui tutto “regolare”, ma anche Bellino partecipa alla volata finale, sebbene sarà battuto da un fortissimo Larrieu, autore di un ultimo giro da… capogiro. Phillips, invece, è nella cortissima lista dei ritirati, insieme a Helder Rodrigues, che è un Campione dei Rally ed è venuto ad onorare il GP, salutare gli amici italiani e ad allenarsi, e a Oscar Balletti che ha già fatto un figurone sabato e, dobbiamo ricordarlo, rientra da un infortunio che si è portato via quasi tutta la sua stagione.

Matthew Phillips
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La situazione che si crea è l’ultima alla quale pochi avevano pensato. Phillips mantiene la leadership della Enduro GP con 198 punti. Steve Holcombe, Beta, e Eero Remes, TM, sono rispettivamente a 15 e 18 punti dall’australiano, e persino Bellino, che è quarto e ha avuto una stagione difficile, ma che non si è mai abbandonato al suo destino, torna teoricamente in corsa per i titoli della EGP e della E2. Un Gran Premio soltanto da disputare, quattro candidati ancora in corsa per il titolo più ambito della stagione, la “presidenza” assoluta dell’Enduro resta vacante. Altro che Trump e Clinton! E tutto questo nell’educato fair play dell’Enduro dove i colpi bassi non sono ammessi.

Ricapitoliamo. E1. Eero Remes, dopo la “fiacca” degli ultimi GP, è tornato a vincere ed è autore di una doppietta, imbattibile sabato e domenica. Il solo avversario che resta al finlandese sulla strada del secondo titolo iridato, a un GP dalla fine, è Nathan Watson, che ha “sciupato” molto sabato, e ha potuto limitare i danni grazie al “sostegno” di Moroni e Cervantes, entrambi colpiti da una penalità, e si è rifatto sotto domenica. 17 punti di vantaggio sono tanti e sono pochi. Tanti se si considera che valgono, più o meno, due sesti posti, poco se si pensa che uno “zero” basta e avanza per mandare tutto a carte 48. E2. Fa parte della “tragedia” di Matt Phillips, che con uno “zero” ha consentito agli avversari di rimettersi, almeno parzialmente, in gioco.

Eero Remes
Eero Remes

La situazione della EGP l’abbiamo già vista, quella della E2 è meno tragica, e conta il solo punzecchiare fastidioso di Bellino, che si va risvegliando dal torpore di metà stagione, avvilito dal troppo fango di quest’anno. Il bello della “tragedia” è che è stato proprio Phillips a non volerne fare una… tragedia. In fin dei conti, dice l’australiano, anche Remes e Holcombe hanno avuto i loro guai, e ora i tre se la giocheranno, almeno da questo punto di vista, alla pari. Limitatamente alla E2, mi pare difficile che, dovendosela giocare in seconda battuta, Phillips possa soccombere a un rientro, per quanto pirotecnico, di Bellino. La E3, infine, dipende in buona parte dal confronto all’ultimo sangue della Enduro GP. Holcombe, infatti, non aveva e non ha niente da perdere e, tornato in gioco, porterà al parossismo la sua battaglia. Nello stesso tempo, così facendo, chiuderà tutti i varchi possibili al rientro del compagno di squadra, Johnny “Occhi di Ghiaccio” Aubert, come dice Iannone, The Voice of Fabriano. Altra cosa bella, il confronto aperto e franco tra i due campioni del Team Beta ufficiale.

Più bello ancora, naturalmente, è correre con i compiti già fatti. Situazione privilegiata nella quale sono venuti a trovarsi Redondi e Edmondson, neo Campioni del Mondo della E Junior e della Youth Cup. “Red” e “Ed” non dovevano dimostrare null’altro, e correre in queste condizioni è il modo più sereno per vincere senza forzare, lasciando completamente libero il talento. In conclusione, due doppiette per l’uno e per l’altro, con la certezza che, a questo punto, l’obiettivo di Redondi è quello di concludere il campionato a punteggio pieno, una cosa mai riuscita, a nessuno.

Redondi festeggia il titolo
Redondi festeggia il titolo

Per il resto è vacanza. Tanto tempo per sedimentare le emozioni di Fabriano e per riflettere sulle novità dell’Enduro che verrà. Il Mondiale finisce a Cahors, Francia, 9, 10 e 11 settembre.

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