Enduro Mondiale. GP di Grecia. Antoine Meo e Christophe Nambotin Campioni del Mondo

Enduro Mondiale. GP di Grecia. Antoine Meo e Christophe Nambotin Campioni del Mondo
Con una nuova doppietta ciascuno, che porta complessivamente a 21 giornate vinte su 24, i Killer di Fabio Farioli pongono fine al Mondiale della E1 e della E3. Vince anche Salvini, ma per il suo Titolo se ne riparla a settembre | P. Batini
24 giugno 2013

 

Kastoria, 22 Giugno. Restano soltanto le due giornate di Francia, le due del Gran Premio di Saint Flour che il Promoter, francese, è tradizionalmente solito destinare al grande pubblico, francese, anche perché alla fine c’è sempre un… francese che si aggiudica almeno un Mondiale. Questa volta, la “tradition” di Alain Blanchard andrà machiavellicamente modificata nelle motivazioni, perché non sarà un francese ad aggiudicarsi un Titolo di Campione del Mondo in Francia. Lo farà, con tutta probabilità (per non voler dire “certezza” e mantenersi sul vago incrociando le dita), un australiano, una spagnola e… un italiano. Finalmente.

Vorrà dire che il GP di Francia sarà “intestato” alla celebrazione dei Titoli conquistati con un Gran Premio d’anticipo dai due “terrificanti” dominatori della E1 e della E3, rispettivamente Antoine Meo e Christophe Nambotin, che portano il loro “cruento” record personale alla rispettabile cifra di quattro Titoli consecutivi per Meo e il secondo per “Nambot”.

Questo è il verdetto inappellabile, corredato delle “motivazioni” ormai note, emesso dal tribunale di Kastoria, dove è stato disputato il penultimo Gran Premio della stagione iridata dell’Enduro. Caldo asfissiante, secondo “tradition”, bell’ambiente, una gara non difficile ma ben confezionata (con l’aspirazione di essere eletta migliore della stagione), sempre meno Piloti (meno di ottanta) visto che c’è rimasto ben poco da vincere, dimostrare e… nei portafogli, e contenuti di buon livello, anzi ottimo. Il Mondiale di Blanchard è così, zeppo di piccole critiche in agguato, ma bello e sempre interessante, avvincente.


E1

Undici giornate vinte su dodici, quell’unico quinto posto del sabato del GP di Spagna considerato un “disastroso passo falso”, fior di Campioni e di aspiranti tali avviliti come cadetti insignificanti. Antoine Meo, Campione del Mondo E1 del 2013, al quarto Titolo iridato personale, per tutto l’anno ha fatto così. Ha giocato al gatto con il topo. Ha lasciato divertire, sognare, sperare facendo finta di essere addormentato, di non stare bene, di non “sentire” la moto. Poi ha tirato fuori gli artigli affilati, ed “eseguito”. Due “topolini” finlandesi si sono dannati l’anima per sovvertire l’ordine naturale delle cose. Sono i compagni di squadra Juha Salminen e Matti Seistola, che adesso dovranno vedersela in una lotta fratricida all’ultimo GP per il titolo di consolazione, quello di “vice” del re della E1, Meo, che anche in Grecia ha stravinto. Sabato ha battuto Cristobal Guerrero e Jeremy Joly, domenica ancora Guerrero e Maurizio Micheluz. Ecco, il podio dell’Italiano è la bella notizia che parte dalla Grecia e deve fare il giro del Mondo. Perché premia un Pilota discreto e consistente, che ce l’ha messa sempre tutta e che non parla se non con la sua voglia di ben figurare, un preparatore, Marco Rigo, con una lunga tradizione e l’esperienza di chi ci ha sempre messo lo zampino del genio, e una Moto, la Suzuki, che non ha mai ottenuto un risultato simile al Mondiale di Enduro.


E3

Quando uno vince dieci giornate di gara su dodici ha ben poco da spiegare, tanto meno da “giustificare”. Chritophe Nambotin ha vinto un’altra volta completando un doppio successo pieno, cambiando leggermente l’ordine d’importanza data agli avversari ma non lasciando ad essi spazio per particolari illusioni. All’inizio, in Sud America, quando Nambotin era sembrato non imbattibile, ad emergere era stato lo svedese Joakim Ljjunggren. Poi è salito l’estone Aigar Leok, che corre con la nostra TM, e infine è tornato dai suoi infortuni Mathias Bellino, Campione del Mondo Junior, che con quattro giornate in meno aveva già dovuto rinunciare alla corsa finale al Titolo. Ma non è questo il punto. Lo è semmai il fatto che, da qualsiasi altra prospettiva, il Titolo della E3 sarebbe finito nelle mani del francese ufficiale KTM. In Grecia si è vista solo la più recente delle configurazioni della classe, immutabile nel vertice. Sabato Fabien Planet e Bellino al secondo e terzo posto. Domenica Bellino e Leok. Primo sempre lui, Christophe Nambotin, KTM, Campione del Mondo 2013.

Alex Salvini
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E2 

Insieme alla Junior e la Femminile, è la classe che resta ancora aperta, la più importante e la più combattuta della stagione. A tenerla aperta, e tutti noi con il fiato sospeso, è il duello sempre più “teorico” in verità, tra Alex Salvini e Pierre Alexandre Renet. Niente da fare, ormai, per Ivan Cervantes, che sembrava potesse essere l’avversario numero 1 del bolognese  poi ha ceduto, seppure con onore e facendo vedere di nuovo i lampi della sua classe. Tra Salvini e Renet ci sono 33 punti, e quelli a disposizine nell’ultimo GP sono 40 in tutto. Fate voi, i conti e le supposizioni posssibili. In Grecia Salvini e Renet hanno vinto una volta ciascuno, il Pilota Honda-HW-Zanardo domenica, per meno di 3 decimi di secondo, quindi ha vinto anche il GP. Quando uno ha vinto l’altro è arrivato secondo, e viceversa. A disposizione della concorrenza, solo il terzo gradino del podio, spartito equamente tra Johnny Aubert e Cervantes.


EJ


Nella EJ, per finire, Giacomo Redondi è ancora, “teoricamente” anche lui, in corsa per il Titolo contro l’australiano Matthew Philips, il Pilota rivelazione scoperto da Fabrizio Azzalin. Philips ha ottenuto un primo e un terzo, Redondi due secondi posti. A sorpresa, domenica, ha vinto Loic Larrieu, un’altra scoperta dei terribili talent scout francesi.

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