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Buzau, 17 Giugno. Ha inizio in Romania il corto ciclo dei GP dell’Est, che si concluderà in Grecia tra una settimana lanciando la finalissima del GP di Francia di settembre. Il Mondiale fa tappa in un Paese con pochi praticanti e ancor meno risorse da destinare al motociclismo e al fuoristrada, ma che accoglie l’evento con il massimo calore possibile proponendosi di ricavarne la promozione necessaria per il rilancio su scala nazionale di questo sport. Ospitalità commovente, ma questo lo si era già visto due anni fa, quando fu ancora Buzau ad inaugurare l’era rumena dell’Enduro mondiale, ed enorme l’impegno profuso dal Moto Club Romanian Extreme Adventure che lo ha allestito sulle linee guida della FIM e di Gio’ Sala.
Gran Premio non difficile e scorrevole, ma con tre Speciali abbastanza “delicate”, soprattutto l’Extreme Test semi-naturale dove è andato a segno più di un colpo di scena. Caldo sabato, e molto caldo la domenica, in un “sandwich” meteo con pioggia al venerdì e domenica tra la conclusione della Gara e la cerimonia di premiazione. È comunque estate piena, e il caldo influisce sul rendimento dei Piloti impegnati per oltre 14 ore nell’arco del week end del Gran Premio.
La stagione del Campionato del Mondo ha ormai assunto la sua fisionomia quasi (scaramantico) definitiva e, un Gran Premio dopo l’altro, in mezzo alle conferme di Antoine Meo e Christophe Nambotin, si fa sempre più suadente e nitida l’immagine del trionfo di Alex Salvini nella consacrazione dell’epilogo di Saint Flour, in programma il week end del 7 e 8 settembre.
Alex Salvini ha sostenuto in Romania un nuovo esame, che ha superato a pieni voti e con lode se il giudizio tiene contro anche del fattore psicologico. Come a Puerto Lumbreras, quando non gli era stato possibile battere l’eroe di Casa Ivan Cervantes, sabato Salvini ha trovato sulla sua strada un altro avversario tornato dal passato, Johnny Aubert. Reduce dall’infortunio in Portogallo, l’ex Campione del Mondo con i Team UFO e KTM si è scatenato sabato, rendendo vano ogni tentativo di “offesa” e riscattando con una gara perfetta sfortune ed errori dei tempi andati.
Una vittoria buona per il morale, e per lo score della Squadra di Farioli che aggancia così un altro glorioso “en plein”. Aubert, naturalmente, ha poi pagato il ticket di un mese di convalescenza, cedendo fisicamente a metà domenica. Nel doppio frangente Salvini si è comportato secondo il codice di chi ha ragione, e chi è in testa ha sempre ragione. Ha lasciato fare il sabato, riconoscendo che avrebbe rischiato troppo forzando, ma si è messo sulla corsia di sorpasso non appena, domenica, il “motore” di Aubert ha iniziato ad accusare la fatica. Tra fatica ed errori, l’ultima PS di domenica ha rischiato di mandare a gambe all’aria l’intero programma di giornata. Cervantes è caduto, Aubert è crollato e Salvini ha tirato i remi in barca, rallentando. Ne ha approfittato Pierre-Alexandre Renet per sorpassare Cervantes e Aubert, ma non l’Alex Nazionale, che mette così in cascina un GP esemplare. Per il bolognese del Team HM-Honda-Zanardo è un nuovo successo e un altro bonus da utilizzare alla fine del Mondiale. Adesso i punti di vantaggio sono ventisei e Cervantes, che non ha saputo approfittare del week end romeno concluso con due quarti posti, può iniziare, a quattro giornate dalla fine, a preoccuparsi. Meglio dello spagnolo ha fatto Renet, sempre alle spalle di Salvini, ma per il Campione del Mondo 2012 la situazione è ancore meno favorevole. Kastoria chiarirà ulteriormente la situazione e… non ho altro da dire.
Se la E2 vive sull’onda emozionale dell’impresa di Salvini, il thriller della altre due classi regine del Mondiale è “ucciso” dallo strapotere dei suoi protagonisti assoluti, Antoine Meo nella E1 e Christophe Nambotin nella E3. I due Piloti ufficiali KTM non solo non perdono un colpo, ma danno l’impressione di non risentire di alcuno stato d’animo perturbante. La pressione a distanza che esercitano su di loro gli avversari e piuttosto bassa, e può solo determinare delle varianti di percorso che non modificano di una virgola l’andamento del Campionato. Meo sta in un certo senso mortificando la straordinaria bravura di Juha Salminen, anche se il fuoriclasse finlandese non si da per vinto, come sua abitudine. Il divario tecnico è però chiaro, ed è andato a certificazione anche nel fine settimana romeno. Salminen è stato in testa per otto delle dieci speciali del sabato, ma a Meo, partito sotto tono, è bastato un a fondo finale per ristabilire un risultato finale abbondantemente “logico”. E la domenica l’identico epilogo è stato ancor più sbrigativo. Meo è andato in testa subito ed ha concesso all’avversario solo due delle dieci speciali.
La buona notizia della E1, semmai, viene dal completo recupero di Cristobal Guerrero, che con i due terzi posti di Buzau chiude definitivamente un capitolo difficile (e doloroso) della sua carriera e, dimenticato l’infortunio della Sei Giorni, riparte per concludere la stagione nel suo migliore stato di forma e di competitività.
Un discorso a parte merita Matti Seistola. Il finlandese di Husqvarna, che aveva vinto il Super Test del venerdì, si è infortunato seriamente a un alluce alla fine del primo giro del sabato, ma è risuscito a concludere la gara con lo stivale pieno di sangue. Domenica Seistola si è fatto steccare la frattura e infilare uno stivale più grande di tre taglie con l’aiuto dell’anestesia locale. È partito ed ha ottenuto un quarto posto che parla da solo, soprattutto della serietà del Pilota di Azzalin.
Un altro bentornato va a Mathias Bellino, il Campione del Mondo della EJ 2012. Anche per il giovane francese della Husaberg l’inizio di stagione è stato molto sofferto e condizionato da un infortunio pre-campionato. Tornato in sella solo in Spagna, Bellino ha recuperato rapidamente, e oggi si sostituisce a Aigar Leok e Joakim Ljunggren nel pur frustrante ruolo di inseguitore di Nambotin, che intanto corre sicuro verso il raddoppio del Titolo conquistato lo scorso anno. In Romania Bellino ha ottenuto due secondi posti, ma soprattutto ha dato l’impressione di potersi avvicinare un po’ di più, rispetto a quel poco che hanno saputo fare i pur bravi Leok e Ljunggren, a “Diabolik” Nambotin. Estone e svedese, intanto, restano sui gradini più bassi del podio della E3.
Sempre combattuta e emozionante, la EJ ha lanciato sabato dalla Romania la “news” del successo di Mario Roman, altro Pilota per lungo tempo alle prese con infortuni vari. Domenica, però, Matthew Philips, il giovane asso australiano “importato” da Azzalin, ha ripreso il passo abituale e conquistato il sesto successo personale di stagione, per buona pace di Giacomo Redondi che, con due quarti posti, non può pretendere di mantenere il contatto con la testa della classifica.