Enduro Mondiale. GP di Svezia. Il Coraggio di Ivan Cervantes!

Enduro Mondiale. GP di Svezia. Il Coraggio di Ivan Cervantes!
Se la Finlandia è stata un vicolo cieco per Meo, la Svezia è il Calvario di Cervantes, che si arrende domenica. Vincono Nambotin e Remes (E1), Renet due volte (E2), Phillips e Bellino (E3) | P. Batini
16 giugno 2014


Enkoping, 15 Giugno. Non è il Mondiale che si meritavano gli appassionati. Non è quella magnifica cavalcata scandita dagli acuti cristallini dell’agonismo e dalle strabilianti prestazioni dei fuoriclasse dell’Enduro. O, disgraziatamente, non è soltanto questo. È, invece, il Mondiale in cui s’insinuano frustrazioni e infortuni, che “sporcano” e avviliscono la contesa eliminandone senza pietà i protagonisti e rivoluzionandone clamorosamente l’andamento. Il GP di Finlandia è stato il capolinea di Antoine Meo, protagonista assoluto della E2 fino al momento dell’incidente, avvenuto nel primo giorno del Gran Premio. In una classe combattuta come la E2, è bastata la prima giornata del durissimo GP di Svezia, 32 prove speciali in due giorni, per “destituire” il francese, leader prevedibilmente solo teorico sino da quel momento. Analogamente il sabato di Enkoping è stato il brutale agguato per Ivan Cervantes, ormai ex-leader della E3 di cui lo spagnolo aveva vinto le prime cinque giornata di gara dalla Spagna al sabato in Grecia. Salvini, Meo, Cervantes. Tre fuoriclasse, indiscutibilmente bandiera del più alto livello di interpretazione dell’Enduro moderno, sono fuori dai giochi, o ancora agganciati solo dalla matematica. Qualcosa che non va? Sì, forse qualcosa non va. Sfortuna una volta, passi la seconda, ma alla terza occasione non si può fare a meno di porsi la domanda. Alla quale è peraltro difficilissimo dare una risposta.

Ivan Cervantes, operato a metà maggio, si è presentato in Finlandia per difendere la propria leadership, fino ad allora ritenuta difficilmente insidiabile. Ha corso grossi rischi, e ha stretto i denti, per riuscire comunque a strappare un risultato più che utile, eroico in quelle condizioni. Ma il conto della Finlandia è arrivato in Svezia, salato e con gli interessi. Lo sfortunato pilota spagnolo si è presentato al via già in condizioni limite, e ha corso con le lacrime agli occhi per il dolore, ma già alla fine della giornata il suo bottino era veramente misero, i quattro punti del 12° posto della E3. Intanto il giovane “collega” e compagno di Squadra Matthew Phillips si scatenava e andava a colpire il centro esatto del bersaglio per la quarta volta consecutiva, colmando il divario e scavalcando lo spagnolo di 4 punti. Ce n’era abbastanza per incrociare gli scudi, ma Cervantes non ci voleva stare, e al via della domenica c’è andato aiutandosi con le stampelle. Un eroe, un professionista eccezionale, no, non soltanto, un grandissimo appassionato del suo “lavoro” e del suo Sport. Poi, poco più avanti, la resa incondizionata, lo stop forzato che poneva fine al calvario e alla sofferenza del Campione. Tra le lacrime, in un pianto di sfogo e di dispiacere, di crollo e di rottura dello stress insostenibile. Anche Phillips, per parte sua, soffriva le conseguenze di un sabato faticosissimo e di un infortunio al polso, e in queste condizioni l’australiano apriva le porte alla prima vittoria stagionale di Mathias Bellino, questa volta in cattedra sin dalle prime battute della giornata conclusiva del GP di Enkoping, che segna anche il ritorno e la riscossa di Matti Seistola, troppi errori il sabato e finalmente un secondo posto per la Sherco di Azzalin la domenica.

Adesso Cervantes ha davanti a sé sei settimane di riposo e la possibilità di recuperare davvero. Tornerà a Lumezzane per il Gran Premio d’Italia dei primi d’agosto con 19 punti di ritardo. Non ci avesse provato potevano essere più del doppio, vale a dire la sconfitta definitiva in un Torneo che lo spagnolo ha dominato per oltre metà del suo corso. Bravo Ivan! Coraggio.

In Svezia ripartiva anche il Campionato della E2. Fuori Antoine Meo, ancora in ospedale in Finlandia per gli effetti rovinosi della caduta del sabato di Heinola, e non ancora recuperato completamente Salvini, la corsa per il Mondiale si circoscrive ormai a due Piloti soltanto dei quattro Assi che l’hanno animata e trasportata su un incredibile livello tecnico e agonistico. In Svezia è stato Pierre-Alexandre Renet contro Johnny Aubert. Due amici, ex Compagni di Squadra e ora sui due lati opposti della trincea della E2. La meglio va al Pilota Husqvarna, e il Pilota Beta deve accontentarsi di una grande gara, soprattutto domenica, quando è riuscito a rinvenire alle spalle del “nemico” nelle fasi centrali della gara, cedendo però nel finale alla fatica e al ritorno perentorio di Renet. “Pela” Renet torna dunque dalla lunga e sofferta trasferta dei Paesi Nordici, dove il Mondiale era stato l’ultima volta due anni fa, con un successo completo e il massimo profitto. Meo è già dimenticato da sabato, e le quattro vittorie consecutive fanno sì che ora Renet conduca in perfetta solitudine, 34 punti davanti a Aubert e 58 davanti al nostro Salvini, per due volte terzo anche in Svezia. A 114 punti, Meo è insidiato anche da Lorenzo Santolino che sta per raggiungerlo a quarto posto. Per la E2 delle meraviglie è davvero uno sviluppo non atteso e spiacevole.

Nella E1 il Campionato ha ormai sedimentato l’idea di un duello tra Christophe Nambotin (KTM) e Eero Remes (TM), che si ripete GP dopo GP

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Nella E1 il Campionato ha ormai sedimentato l’idea di un duello tra Christophe Nambotin
(KTM) e Eero Remes (TM), che si ripete GP dopo GP. Il francese ha vinto sabato senza troppe difficoltà, ma ha ceduto, incapace di reagire, la domenica, quando appunto Remes è partito come lanciato da una fionda e ha proseguito sullo stesso, incalzante ritmo fino alla conclusione vittoriosa della giornata di gara. Con due Gran premi da disputare di qui alla fine della stagione, Italia e Francia, Nambotin non soffre la pressione dell’avversario e, anzi, sembra un po’ lasciarsi andare al gioco degli stati d’animo, peraltro con un altro stile rispetto all’irriverente Meo quando giocava platealmente al gatto con il topo. Il risultato, in ogni caso, premia il grande lavoro del “piccolo” finlandese, ma non sposta i confini del duello nel quale il francese resta nettamente favorito.

Altro duello interessante è quello distillato dalla EJ, che vede uno di fronte all’altro due Piloti Beta, Daniel McCanney e Giacomo Redondi. In Svezia è finita 1 a 1. “Giacomino” ha vinto sabato, Daniel domenica. Per l’italiano 22 punti da recuperare, con il vantaggio della prima “partita” in Casa. A un solo GP dalla fine della stagione, invece, la EW inverte la tendenza. Laia Sanz vince la quinta giornata di gara consecutiva dall’inizio del Campionato, ma Jane Daniels ottiene la prima vittoria dopo cinque secondi posti. Per la quarta volta consecutiva, infine, Davide Soreca deve inchinarsi a Albin Elowson, cui paga anche 3 punti nel Mondiale della Youth Cup.

Lumezzane, forse più del gran finale di Brioude, sarà un Gran Premio chiave.

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