Enduro Six Days 2015. 90ª in Slovacchia. È subito Made in USA

Enduro Six Days 2015. 90ª in Slovacchia. È subito Made in USA
102 anni, 90 edizioni, la Sei Giorni Internazionale di Enduro torna in Slovacchia dove è stata per l’ultima volta 10 anni fa. Partenza lampo della Squadra degli Stati Uniti, tra i maggiori favoriti. Italia 5ª
8 settembre 2015

Kosice, 7 Settembre. La prima edizione data del 1913, e fu disputata in Inghilterra a Carlisle. Quella del centenario ha fatto scalo da noi, in Sardegna, due anni fa. E ora tocca alla Slovacchia, per la 90ma edizione. Per contro, lo scorso anno la formazione azzurra ha disertato l’edizione disputata in Argentina, ed ora l’Italia torna sulla scena della Sei Giorni Internazionale di Enduro non per vincere, gran parte dei suoi “big” ha dato forfait, ma puntando, come dice Presidente Paolo Sesti e conferma il bravissimo CT Cristian Rossi, sull’evoluzione dei giovani. E intanto Jonathan Manzi, generoso quanto forte, e Oscar Balletti, forte quanto generoso, classe 1985, sono i primi dei nostri e trascinano Matteo Bresolin, Nicolò Mori, l’esordiente crossista Davide Guarneri e… l’ex crossista Manuel Monni al quinto posto della graduatoria della giornata inaugurale del torneo.
 

Non è il clima delle grandissime occasioni, la Sei Giorni suscita umori talvolta tiepidi, ma l’”Olimpiade dell’Enduro” è sempre un grande happening, oltre 500 partenti, la magia dell’orgoglioso scontro sportivo tra le Nazioni prima ancora del confronto tra i singoli, quel senso di patriottico che, seppure non troppo di attualità, suscita ancora qualche emozione, e quell’altro senso del “doverci essere, almeno una volta nella vita” che incita appassionati di tutte le età.


Un grande evento, insomma, che va in scena per sei giorni di gara a Kosice, città dell’Est della Slovacchia, nazione che dieci anni fa ha ospitato la 80ma edizione a Považská Bystrica coprendo di gloria le squadre italiane, entrambe vincitrici. L’ultima volta che una nostra “prima squadra” ha conquistato il trofeo Mondiale è stata nel 2007, in Cile, e nell’anno successivo si registra l’ultima vittoria italiana nell’ex Vaso d’Argento, ora Trofeo Junior. Dopodiché è stato sempre Francia, ad oltranza e ad eccezione del 2011, quando gli imbattibili transalpini decisero di “declinare l’invito a difendere la loro nazione” per un’”incomprensione” di origine economica con la loro federazione.
 

Ma quest’anno, per la Francia detentrice del Trofeo Mondiale, le cose non vanno più a gonfie vele. La formazione è rimaneggiata, Antoine Meo è in Sudamerica a correre il Rally di Atacama e pensa ad altro, Pierre-Alexandre Renet e Christophe Nambotin sono infortunati o in convalescenza. Ecco che spunta uno dei grandi favoriti, gli Stati Uniti d’America, che crescendo invece fondamentalmente su un grande principio di spirito nazionale potrebbero rompere il ghiaccio e ottenere la loro prima vittoria, impresa che non era riuscita neanche, nel 1964 nell’allora Germania dell’Est, a Steve McQueen.
 

L’America del trofeo Mondiale di oggi “poggia” sull’esperienza di Thad Duvall, Taylor Robert e Mike Brown, e sul valore arrembante di Kailub Russell, Ryan Sipes e Gary Sutherlin. E il primo verdetto è nettamente favorevole alla compagine USA che, trascinata dalle imprese di Russell, Sipes e Taylor, i primi due anche vincitori di classe, passa subito al comando. Alle spalle degli “yankee” gli “Aussies”, Milner, Phillips e Green i migliori, e finalmente i francesi, il cui miglior pilota del primo giorno è stato Marc Bourgeois, quinto assoluto e terzo della E1.


Gli italiani, come abbiamo detto, inseguono partendo dalla quinta posizione, Manzi e Balletti battistrada nel Trofeo Mondiale, e da una posizione più in basso, nel Trofeo Junior in cui corrono Mirko Spandre, migliore all’esordio di Kovice, Michele Marchelli, Matteo Pavoni e Nicolò Bruschi.


Tutti d’Oltre Oceano anche i primi vincitori di classe al termine della prima giornata di gara. Lo strabiliante americano Russel Kailib ha vinto la E1, e gli australiani Ryan Sipes, Laclan Stanford e Tayla Jones rispettivamente E2, E3 ed E… femmine. Kailub Russel è stato anche il più veloce in assoluto nella somma delle sei Prove Speciali inaugurali.

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