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Kosice, 8 Settembre. Agli americani la bella partenza non ha portato fortuna. Si son messi in bella mostra, questo sì, ma hanno anche fatto “arrabbiare” i cugini oceanici che hanno spinto al punto da spostare verso l’Australia il primato provvisorio del Trofeo Mondiale. Appena un giorno, dunque, e la battaglia si accende con il ritorno dei “canguri”, trascinati al successo dal loro uomo decisamente più in forma, Daniel Milner, che alla fine delle sei prove speciali previste per la seconda giornata di gara sbaraglia il campo e va a vincere l’assoluta e la Classe E2. Buon gioco degli americani, forti del secondo e del terzo posto, rispettivamente di Ryan Sipes e Kailub Russel a dieci e venti secondi dal vincitore di giornata, ma parzialmente penalizzati dal ritardo dei “senatori” Duval, Robert e Brown, che non riescono a far meglio del 18°, 29° e 30° posto. La Sei Giorni Internazionale di Enduro entra nel vivo della battaglia “intercontinentale” con la sua caratteristica più importante, la “compattezza” delle Squadre. Oltre all’impresa di Milner, imprendibile e particolarmente redditizio nelle sei prestazioni cronometrate, cinque vittorie e un terzo posto, ha portato bene alla Squadra australiana la regolarità dei suoi compagni, Phillips, Sanders, Green e Stanford, tutti non oltre la tredicesima posizione assoluta.
Ma qualcosa si muove anche alle spalle delle due squadre di testa. Intanto la pagina di testa non è più monopolizzata da nomi esclusivamente di origine anglosassone. Arrivano piano piano, insomma, anche gli europei a dire la loro.
Nei primi quindici di giornata, infatti, troviamo finalmente dei nomi a noi più conosciuti, tutti già in buona forma nella giornata inaugurale ma non altrettanto efficaci. Ecco, in un ventaglio multi-europeo, Eero Remes, che corre con l’italiana TM per la Finlandia, l’inglese Jamie McCanney, i francesi Larrieu e Bellino, quest’ultimo ripresosi dalla penalizzazione da “cadetto” per aver messo in moto prima della partenza della prima giornata, lo spagnolo Betriu e il portoghese Correia, un altro “oriundo” italiano che corre il Mondiale con Beta e, soprattutto, ecco dove volevamo arrivare, Davide Guarneri e Oscar Balletti. Sono i due italiani più forti del giorno, infatti, che hanno consentito alla squadra “Azzurra” di muovere la classifica in modo non spaventoso, ma significativo. E grazie alla bellissima seconda giornata di Guarneri possiamo dire due cose importanti.
La prima è che il crossista debuttante alla Sei Giorni se la sta cavando subito molto bene, la seconda è che proprio grazie alla ben presto trovata sintonia con i difficili meccanismi dell’Enduro, soprattutto quello della Sei Giorni, Guarneri e la “garanzia” Balletti possono farci, se non sognare, almeno ben sperare. Gli italiani hanno battuto gli spagnoli, il primo giorno praticamente inarrivabili, dimezzato lo svantaggio iniziale, e si direbbe che sono pronti al sorpasso. Un altro giorno così, insomma, e si comincerebbe a parlare di Italia “stellare”, anche se i francesi e il podio sono lontanissimi e almeno tenuto conto del difficile impegno di Cristian Rossi alle prese, prima della Sei Giorni, con una grande riluttanza da parte dei nostri piloti più forti ad aderire alla missione “nazionale”.
Mentre dunque c’è chi avrebbe potuto dare molto alla “nazionale” e si diverte invece facendo kite surf, magari è nel suo diritto, ecco un crossista che si è rimboccato le maniche ed è entrato nella nuova (per lui) disciplina dalla porta principale. E se il buongiorno viene dal… secondo giorno, allora aggiungiamo anche la bella gara dei giovani italiani del Trofeo Junior, che salgono oggi in quinta posizione emblematicamente guidati dal migliore di giornata, Michele Marchelli, nel sorpasso agli inglesi.
Per finire con classi ed altre “voci”, ecco i vincitori della seconda giornata. L’ormai “solito” Kailub Russel nella E1, ma Milner nella E2 e Sanders nella E3. L’australiana Tayla Jones è sempre la prima fra le donne, e il KTM Factory Team si è ripetuto imperturbabile nello speciale “award” riservato ai costruttori.