EnduroGP. Holcombe (Beta) e Watson (KTM) gli eroi greci

Week end torrido, ma equilibrato e avvincente. Steve Holcombe e Nathan Watson nella Classe regina EnduroGP, Josep Garcia e Jamie McCanney nella E2, Bradley Freeman e Mikael Persson nella EJ. Inarrivabile, invece, la doppietta di Andrea Verona nella EY
3 luglio 2017

Grevena, 2 Luglio. In meno di tre mesi la Grecia è subentrata alla Slovacchia nell’organizzazione del Gran Premio del Mondiale di Enduro. C’è riuscita grazie al grande lavoro del Moto Club e ha portato a Grevena, cittadina del Nord macedone greco, i campioni dell’Enduro, offrendo loro una gara all’altezza del titolo di cui il GP è quinta tappa del percorso 2017. Gran Premio riuscito, consegnato a un week end di calore infernale, ma perfettamente nello spirito della regione che l’ha ospitato e come sempre accompagnato da un successo ampiamente meritato sotto il profilo del “combattimento”.

Nessun dato reale è stato trasportato dalla precedente trasferta, solo una settimana prima l’EnduroGP aveva fatto tappa a Paradfürdo, in Ungheria, e dunque gli appassionati si sono dovuti orientare su riferimenti più generali. Nessuna grande sorpresa, ma grandi conferme.

Steve Holcombe (Beta)
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A iniziare, naturalmente, dalla classe regina, la EnduroGP, che ha consegnato il week end a due piloti “bisognosi”. Entrambi, infatti, erano rimasti all’asciutto in concomitanza con la prorompente “resurrezione” di Christophe Nambotin, vincitore di entrambe le giornata ungheresi, ma nel caso del secondo il digiuno durava addirittura dall’inizio della stagione. Parliamo di Steve Holcombe, che arrivava in Grecia da leader della Generale provvisoria dopo 4 Gran Premi, e di Nathan Watson, “bestia nera” di Farioli che non era ancora riuscito a far funzionare a dovere la macchinetta inglese su cui aveva investito nell’ottica del turnover generazionale cui l’Enduro sta andando rapidamente incontro.

Bene, sia Holcombe che Watson hanno pienamente meritato il successo e la divisione dei pani in Grecia, forse l’inglese di KTM più dell’inglese di Beta, proprio perché, appunto, la sua gara di domenica ha il sapore pieno e gustoso del riscatto. Imprendibile sin dall’inizio, sabato l’Ufficiale Beta ha costruito un successo solido, andando subito in testa per rimanerci tutto il giorno, vincendo cinque delle dieci Speciali della prima giornata e dando l’impressione di riuscire a contenere agevolmente, nonostante il divario non impressionante in termini di distacchi, l’aggressività del “collega” di KTM. Domenica le parti si sono invertite, ed è stato Watson a prendere l’iniziativa imponendosi subito al comando. L’inglese di Farioli non ha più mai ceduto il passo, e pur vincendo meno di Holcombe è apparso più lucido e determinato, soprattutto nel finale quando, invece, Holcombe è calato un poco.

Nathan Watson (KTM)
Nathan Watson (KTM)

Più lineare la rincorsa al terzo gradino del podio, protagonisti Larrieu e Salvini, con il francese che l’ha spuntata al termine di entrambe le giornate di gara. Salvini, tuttavia, ha mostrato di poter risalire la china in ogni momento e, soprattutto, di “tenere” benissimo alla pressione ambientale, buon segno per il seguito della stagione. Meno convincenti, in particolare e non solo per le alterne fortune cui si sono dovuti piegare, Nambotin e Redondi. Il francese è apparso l’ombra dell’eroe ungherese e ha pagato varie scivolate sabato e una brutta caduta domenica. Accusando le conseguenze dolorose e la fatica accumulata, il francese ex Campione del Mondo non è riuscito ad andare oltre il nono posto sabato migliorandosi appena la domenica con un dignitoso quinto posto. L’italiano, invece, dopo una partenza discreta, non è mai stato particolarmente presente, al di là di un paio di svarioni che ne hanno condizionato il rendimento e smantellato il morale domenica. Non migliora neanche la condizione generale del Campione del mondo in carica, Matthew Phillips, che non è andato oltre il settimo posto in entrambe le giornate e prolunga pericolosamente il momento di difficoltà a rimanere agganciato alla difesa del titolo.

Loic Larrieu (Yamaha)
Loic Larrieu (Yamaha)

Holcombe è ora sempre più da solo in testa al mondiale della EnduroGP con 214 punti, e allunga su Larrieu. Nambotin mantiene la terza posizione, ora tuttavia insidiato dal compagno di Squadra Watson, che a sua volta ha scavalcato Phillips.

Magnifica botta e risposta anche nel week end della E2. “Orfana” dell’efficienza del Campione del Mondo in carica, Remes non è riuscito ad ottenere che un quinto e un quarto posto al termine del fine settimana greco, la gara si è sviluppata sul tema di un perfetto duello… a distanza tra Josep Garcia e Jamie McCanney. Il Sabato è stato caratterizzato dall’intransigente dominio di “Pepino” Garcia, che ha distanziato immediatamente gli avversari ed è riuscito così a mantenere la testa della E2 con relativa tranquillità fino alla sera. Più interessante e combattuta la gara della Domenica. Dopo la sfuriata iniziale di Guarneri, il primo a passare è stato McCanney. Garcia ha ripreso il comando delle operazioni con la quarta Speciale e l’ha mantenuto fino al secondo Enduro Test, poi è stato monologo McCanney. Ammirevole, in un clima così “teso”, è comunque il doppio podio ottenuto da Davide Guarneri.

Garcia e McCanney volano in testa al Mondiale della E2, il pilota KTM in un momento veramente d’oro e leggermente avanti, e a segnare il passo è Remes, apparentemente incapace di reagire all’avvento dei due giovani “colleghi”. Il finlandese è ancora in corsa, ma dal Gran Premio di Spagna si è dovuto fare da parte e lasciar passare Garcia e McCanney, che mantengono un ritmo record apparentemente inavvicinabile.

Josep Garcia (KTM)
Josep Garcia (KTM)

“Uno a uno” anche fra Freeman e Persson nella Junior, con Soreca secondo e terzo che mantiene il controllo del primato della EJ, ed ennesima, magnifica doppietta di Andrea Verona, ormai virtualmente imbattibile nella Youth Cup.

Dalla Grecia si passa a un altro Gran Premio torrido, a Castelo Branco, in Portogallo, il week end del 21 e 22 Luglio.

Foto: Future7media, Holcombe

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