EnduroGP. Phillips (Sherco) torna Conquistador in Spagna

EnduroGP. Phillips (Sherco) torna Conquistador in Spagna
Dalla rigida Paitsi di Finlandia all’inferno”spagnolo di Puerto Lunbreras, l’Enduro GP Mondiale ritrova i suoi ambienti, e anche i suoi Campioni, più tradizionali
24 aprile 2017


Puerto Lumbreras, 23 aprile. La Corsa attorno al lago Pajianne aveva aperto il Mondiale EnduroGP con una sterzata brusca fuori dai binari dell’Enduro tradizionale, proponendo un Gran Premio assolutamente nordico, e questo ancora ci stava, immerso tuttavia in una formula atipica, quella di un “rally”, una corsa in linea massacrante, nella quale si alternavano tratti di trasferimento ad altri di prova speciale in una festa non-stop del fuoristrada. Una lunga corsa, contro il tempo e contro il freddo, micidiale soprattutto sui trasferimenti. Bellissima gara, in ogni caso, che aveva premiato i più “adattati” Piloti nordici, e tra questi non solo gli abitués della “classica” finlandese ma anche e soprattutto il “gigante” nativo Eero Remes che, per la prima volta al via della Corsa di casa sua, aveva “massacrato” la concorrenza vincendo a mani basse quasi tutto, speciali, classe, la E2 di pertinenza e la di nuovo “nascosta” assoluta, oggi non più riconosciuta ufficialmente dopo un anno appena di gloria riconquistata.

Di colpo, si fa per dire, si passa un mese dopo al “classico” caldo del Mediterraneo spagnolo, sui terreni di Porto Lumbreras bersagliati dal sole, e quindi dalla polvere che, qui, ti fa impazzire solo all’idea. Niente di strano, così come non era stato strano correre al freddo e sulla neve in Finlandia, non fosse che agli avamposti d’estate quest’anno non siamo ancora abituati. E quindi altro problemuccio, soprattutto per quelli che patiscono troppo il caldo e qualche granello di polvere, come i Signori di Medio Ambiente che pretendevano di far annullare la seconda giornata di Gara.

Ritornano i Campioni della “tradizione”, ma non mancano le sorprese che non rallentano l’accelerazione del cambio generazionale in atto. Senatori partiti verso altri lidi o in crisi, le Squadre puntano sui giovani. Poi ritorna al successo Matthew Phillips, il diavoletto della Tasmania portato in Italia dal diavoletto di Biandronno, al secolo Fabrizio Azzalin, e torna sugli scudi anche Christophe Nambotin, l’”Arma Letale” di tante campagne vittoriose di KTM, e tutto sembra per un attimo tornato come prima. L’australiano, primo Campione del Mondo Enduro GP della Storia, si è ripreso completamente dalla suonata polare di Finlandia, dove per recuperare un terzo posto a pari merito con Holcombe aveva dovuto sudare e inchinarsi a un giovane poco avvezzo al Mondiale, Anti Hellsten, e a una vecchia gloria, Marko Tarkkala. Phillips vince la prima giornata dopo un confronto tiratissimo con Holcombe e Watson, solo quest’ultimo calato nel finale, e la domenica battendo Nambotin e Holcombe in un finale pressoché leggendario con tre Piloti in meno di un secondo al termine dei due giri rimasti del programma inizialmente di tre. Il ritorno di Phillips è così potente che sembra di essere tornati all’anno scorso, la doppietta di Phillips è eloquente e autoritaria, e la EnduroGP tutta da seguire.

 

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Per poco, dunque, non torna al successo anche Christophe Nambotin, pilastro della formazione KTM troppo presto dato per spacciato dopo lo “zero” della domenica finlandese. Il francese, caduto sabato, è apparso rincuorato e addirittura disinvolto domenica. Andato in testa dopo un’accesa battaglia, oltre che con Phillips anche con Holcombe che aveva dominato la prima parte della domenica di Puerto Lumbreras, Nambotin ha poi dovuto lasciar strada al furioso rientro di Phillips, ma non a quello di Holcombe, il fortissimo Pilota Beta che chiude il Gran Premio di Spagna con un secondo e un terzo posto. Fuori fase Giacomo Redondi, e ritirato domenica Watson per una tendinite, l’EnduroGP deve registrare anche il forfait di Alex Salvini, vittorioso nel Super Test del Venerdì ma costretto al ritiro dopo le prime battute di gara di sabato, una spalla fuori posto che chiude il week end spagnolo del bolognese. Sfortunatamente, il Pilota Beta raggiunge l’infermeria della EnduroGP, al lavoro sin dall’inizio del Mondiale con l’infortunio di Bellino.

Mondiale EnduroGP dopo due Prove: Phillips, Sherco, Holcombe, Beta, Hellsten, Husqvarna.

“Igualmente” è ritornato al successo Eero Remes, rimesso con i piedi per terra sabato dalla prima vittoria tra i “grandi” del fenomeno Josep Garcia. Remes, dunque, dopo la sbornia di Pojanne è costretto, sabato, al terzo posto alle spalle del sempre più sorprendente Garcia e del confermato Jamie McCanney, ma ritrova la strada della vittoria domenica, e per la verità prima ancora del crollo di Garcia iniziato con una penalità al primo giro. Il giovane Pilota spagnolo, vittorioso sabato, resta comunque la grande, bella sorpresa della stagione, i fratellini McCanney sono ormai una rassicurante conferma, e fa piacere rilevare che il motore di Remes non accusa il… caldo e resta il propulsore ufficiale della E2. Analogamente a Barragan, che aveva fatto sognare i compaesani con una bella battaglia, rientra nei ranghi, invece, Anti Hellsten, il vincitore a mani basse dell’Enduro di Finlandia. Come per la EnduroGP, vita non meno dura per gli italiani della E2, Manuel Monni ritirato sia sabato che domenica, Oldrati due volte settimo, Moroni, Guarneri e Martini più indietro.
Mondiale E2 dopo Finlandia e Spagna: Remes, TM, Garcia, KTM, Jamie McCanney, Yamaha.

Molto meglio i giovani… giovani, con Davide Soreca, un primo e un terzo che valgono al pilota Honda la leadership della Enduro Junior davanti a Persson, e di Andrea Verona, altro buon investimento della politica TM, che ha vinto entrambe le giornate di gara e che guida la graduatoria della Youth World Cup. Niente da fare, infine, contro Laia Sanz, KTM, che apre il Campionato del Mondo riservato alle Ragazze con una doppietta.

Ora, l’appuntamento “incontornabile” del Mondiale EnduroGP è il Gran Premio d’Italia, a Spoleto il week end del 26-28 Maggio.

 

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