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Questione di ore: tra poco sarà Hell’s Gate Metzeler 2018. L’estremo dell’Enduro nella sua forma più… infernale. Sappiamo. Quello che non sapete ancora è che Hell’s Gate Metzeler è il trampolino di lancio del futuro de Il Ciocco. Motoristicamente parlando, si intende, è un orizzonte di prospettive in forte, decisa espansione. Ne parliamo con Valerio Barsella, CEO di OSE, l’organismo organizzativo che guida le attività della Montagna e che riferisce direttamente alla proprietà de Il Ciocco, la famiglia Marcucci. Ciocco al centro, Andrea Marcucci al centro, Barsella al centro.
«Grazie, troppo buoni. La verità è che sono un funzionario di OSE, la società che già organizza il Rally de Il Ciocco, e che ha preso le redini di Hell’s Gate Metzeler, ora di proprietà del Ciocco. La nuova era è volontà di Andrea Marcucci. Sapete benissimo chi è Andrea e con che passione ha sempre affrontato le sue attività e l’impegno sportivo. Pilota di Auto e Moto, promotore di Team ed Eventi, Andrea ha dato l’imprinting sportivo alla Tenuta che, nel corso degli anni, ha ospitato Calcio, Ciclismo, Atletica e insieme le discipline del Fuoristrada, così vicino alla natura del luogo e alla sua indole di sportivo e amante della natura. Oggi Marcucci rompe gli indugi, libera totalmente la sua passione e ci chiede di dare al Ciocco un’impronta… sulla Terra. Al centro il Ciocco, sì, questo è vero!».
Hell’s Gate Metzeler non per caso, dunque?
«Non per caso, certamente. Hell’s Gate Metzeler è un Evento nato e cresciuto al Ciocco, sin dall’inizio patto di ferro tra Marcucci e Fasola. A un certo punto è sembrato naturale che l’Evento valorizzasse più chiaramente la sua matrice geografica e ambientale. Hell’s Gate Metzeler è oggi della Proprietà del Ciocco, e Fabio Fasola ne è la guida storica. Il passaggio di consegne non finalizza un’ambizione di possesso, bensì l’aspirazione molto più alta di porre un Evento emblematico al centro di un Programma del luogo dove è nato».
C’era da immaginarsi che fosse solo l’inizio. E in quale direzione guarda il Programma?
«Per la verità non ce lo immaginavamo, ma Andrea ci ha aperto gli occhi. Il Ciocco ha visto passare dai suoi angoli più suggestivi manifestazioni sportive che hanno lasciato il segno e portato la Tenuta al centro di mondi affascinanti. Per questo è deciso che quell’impronta dovrà essere sempre più marcata, lavorando sullo sviluppo degli Eventi esistenti, promuovendone di nuovi, inediti e originali, ed evocando e facendo rinascere Eventi favolosi che son passati da qui. Un programma forte e ambizioso, ma questo ve lo abbiamo già detto».
Tutto così segreto? Non è dato sapere cosa bolle in pentola? Perché “Eventi Evocativi?”
«Il segreto è un fine pratico. Voi non ci chiedete e noi ve lo diremo a tempo debito. Ma siccome ce lo chiedete, al contrario rispondiamo molto volentieri. Evocazione, è giusto. Ma vuol dire anche ri-proposizione. Ecco, ve lo dico. È di questi giorni una riunione dell’”Esecutivo”. Marcucci mi ha convocato, e ha convocato anche Daniele Papi. I più competenti hanno già capito. Papi è stato, oltre che un precursore dell’era moderna dell’Enduro e dei Rally, diciamolo, Sei Giorni di Enduro leggendarie e Parigi-Dakar di un’era indimenticabile, ma è anche l’inventore di una manifestazione di Enduro mitica, la 12 Ore di Enduro de Il Ciocco, una competizione di Enduro e di Endurance che ha lasciato il segno e che molti hanno richiesto a gran voce».
Quindi 12 Ore de Il Ciocco? Quando?
«Marcucci è stato categorico. Un anno di preparazione per restituire il mito alle frequenze più alte dei nostri giorni, per una 12 Ore de Il Ciocco che sia la continuazione della storia e il rilancio dell’Evento, e del Ciocco su un’altra orbita. Primavera 2019. Daniele Papi, io e una task force agguerrita, tutti già al lavoro. Per questo ne parliamo in pieno fuoco di Hell’s Gate Metzeler».