ISDE 2019 Portugal. Day 3. Sanders implacabile, ma sorpasso USA

Taylor Robert prova una sortita e sta in testa per metà Gara, poi l’australiano si risveglia e lo giustizia. Americani all’attacco, mettono la freccia e sorpassano gli australiani. Garcia “rallentato”, italiani terzi. No Vintage Trophy today… mancano le fotocellule
14 novembre 2019

Portimao, Portogallo, 13 Novembre. Giorno 3. La Sei Giorni Internazionale di Enduro è un Evento mostruoso. Bello, epico, una potenza di tradizione e di storia da far paura. Non a caso è definita l’Olimpiade dell’Enduro. Non solo: è una festa del Motorsport, del Fuoristrada, una festa a tema che neanche il toga party della sezione Delta. Per questo l’ISDE va organizzata come un’occasione da non perdere. Non basta portarla come il fiore all’occhiello, per il Paese e la Federazione che se ne incarica, è una responsabilità verso lo Sport e verso tutti gli Appassionati, partecipanti, tifosi, simpatizzanti.

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Per questo va organizzata non bene… benissimo. Oggi si doveva partire con il Vintage Trophy. Siamo interessati, certo, “abbiamo” schierato un tridente da capogiro che è metà della Storia dell’Enduro. Passeri, Rinaldi, Sala, e quindi siamo ferocemente impazienti. Ma non ci sono le fotocellule, e la prova di accelerazione non si può fare. Niente tuffo nella tradizione dell’Evento. Se ne parla il quarto giorno, quando inizia la Gara anche per i “senatori”, arrivati in massa a Portimao.

Fine del sermoncino. Non la facciamo tanto lunga. Partiamo dalle individualità che scrivono la cronaca della 94ma Sei Giorni. Parte benissimo Josep Garcia. Daniel Sanders sonnecchia, non è a suo agio sulla prima del nuovo giro. Si risveglia sulla terza Speciale, quando va in testa Kailub Russell. Stai a vedere che è giornata americana. E infatti nella quarta Robert spara la sua bordata e scavalca tutti. Due americani in testa, Sanders è terzo. La tesi americana è avvalorata. Si torna al duello Sanders-Garcia nella quinta, ma Robert è sempre in testa, Sanders è secondo e Russell terzo. Il momento è magnifico e difficile. Polvere, frecce sparite, il secondo giro dei club annullato per un “imbottigliamento”, ma l’agonismo tiratissimo appassiona.

I tre big di giornata sono racchiusi in cinque secondi. l’Enduro alla sua massima potenza. Poi le ultime due Speciali del terzo giorno, e si torna sui binari del copione delle due giornate precedenti. Vincono Sanders, poi Garcia. L’australiano torna in testa e conclude la terza giornata come le prime due, punteggio pieno. Garcia è quarto, Andrea Verona, grande, è settimo assoluto, Davide Guarneri ottavo.

Davide Guarneri
Davide Guarneri

Altro sermoncino. Filo di ferro sul percorso. Quello delle recinzioni. Sanders e Garcia restano bloccati. Filo attorno a ruota o stivale. Garcia ha perso più del tempo del suo distacco dai primi, Sanders è addirittura volato oltre il manubrio. È andata bene, insomma, me sarebbe apprezzabile che si facesse più attenzione in modo e non si ripetesse.

Quello che non corrisponde al palinsesto dei primi giorni, insieme alla tipologia del terreno e al meteo double face che ha offerto la curiosa alternanza di pioggia, vento forte e secco (= polvere), è il deciso, e decisivo, cambio di marcia degli americani. Sanders è spietato, ma un po’ più solo. Styke è indietro, Green ancora di più, di Phillips si è detto e le cose non sono migliorate. Della compattezza del fronte d’attacco degli americani si era detto, invece. Ecco quello che accade. Taylor è secondo assoluto, Russel terzo e Sipes sesto ma comunque a meno di un minuto. La situazione generale si inverte, gli americani passano al comando e in un colpo solo distanziano gli australiani di un minuto abbondante.

Kailub Russel
Kailub Russel

Una Sei Giorni a due facce, insomma. Su una l’effige dell’eroe imbattibile, Daniel Sanders, sull’altra la strategia economica efficacissima della Squadra americana, come si è detto straordinariamente compatta e aggressiva. Gli americani elogiano Sanders, l’australiano fa i complimenti al Team USA.

L’Italia del Trofeo Mondiale si mantiene in scia, sempre più distanziata ma dignitosa. La discriminante sale a 7 minuti circa. Oggi, senz’altro sollecitato dal nostro accorato appello, si è svegliato Thomas Oldrati, secondo migliore dei nostri dopo l’encomiabile, forte Davide Guarneri. La posizione degli italiani tende allo statico. Impossibile, a questo punto andare prendere Australia o USA, ma meglio non addormentarsi sugli allori. In uno strato della Sei Giorni dove i minuti volano, i finlandesi guidati da Eero Remes potrebbero, soprattutto se il tempo dovesse mantenersi “nordico”, diventare almeno un fastidio. La Finlandia, salita al quarto posto dopo il forfait della Gran Bretagna – che dopo Freeman ha perso anche Joe Wootton, ritirato per la lussazione di una spalla nel corso dell’ultima Speciale del giorno – deve comunque vedersela con gli spagnoli, tutt’altro che lontani e arrendevoli.

Daniel Sanders
Daniel Sanders

Trofeo Junior, nulla è cambiato. Sostanzialmente equidistanti, i Team di Australia, USA e Italia guidano il convoglio dell’ex Vaso d’Argento. Anche in questo caso tuttavia, un po’ d’attenzione non guasta. I francesi, che oggi hanno fatto meglio degli Azzurri, sono ormai a meno di venti secondi.

Stefano Passeri, Mario Rinaldi, Giovanni “Gio’” Sala, tocca a voi. Fateci sognare!

 

Foto: Dario Agrati

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