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Portimao, Portogallo, 14 Novembre. Giorno 4. Usciamo tardi, per rispetto e discrezione. Non è una bella giornata. Pierluigi Mattioli, 57 anni, di Gorizia, è deceduto durante la prima frazione della Gara riservata al Trofeo Vintage. Colto da un malore, Mattioli è stato subito soccorso e trasportato all’ospedale di Portimao. Stando alle poche informazioni raccolte, tuttavia, il suo cuore si era già fermato. Il Pilota con il numero 904 era alla sua prima partecipazione.
L’Enduro non è disciplina del Motorsport ritenuta “dangerous”, e non lo è neanche lontanamente rispetto ad altre. Notizie come questa sono vere e proprie bombe per il morale degli appassionati, e il paddock non si da pace di fronte al cinismo dell’evento. Siamo vicini ai famigliari, agli amici di Pierluigi Mattioli, alla Federazione, a tutti quelli che lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio di passione. L’intero Mondo dell’Enduro si è fermato commosso davanti alla tragica fatalità che segna questa edizione della Sei Giorni.
Ormai la Sei Giorni portoghese è oltre il giro di boa. Ancora meteo estremamente variabile, pioggia e sole in un isterismo di alternanza. Dal punto di vista agonistico non cambia molto, gli americani continuano a mantenere la testa della classifica provvisoria del trofeo Mondiale, gli australiani al secondo posto vengono staccati ulteriormente ma tengono il passo e non sono affatto tagliati fuori dalla corsa al successo finale. Se solo Sanders potesse contare su un contributo più sostanzioso da parte dei suoi compagni di Squadra…
Gli italiani si comportano bene. È legittimo ricordare che sono i migliori dell’Enduro del “vecchio mondo” e che solo l’inusuale confronto con il nuovo mondo di americani e australiani, che è una delle caratteristiche della sei Giorni Internazionale di Enduro, ha messo in chiaro che non siamo sempre e solo noi europei i padroni del Mondo. Cose che succedono. Normale. Tutto qui.
Gli italiani, si diceva, restano al terzo posto. Hanno fatto bene, Davide Guarneri meglio di Oldrati e di Rudy Moroni, ma la quarta giornata di gara risulta delicata e dolce-amara. Gli Azzurri sono andati più forte degli spagnoli, riuscendo così nell’intento di allontanarne la minaccia, e gli spagnoli, a loro volta, hanno fatto meglio dei finlandesi, smorzandone l’offensiva. Tutto regolare, allora! Che succede? Il problema, per gli italiani del Trofeo Mondiale, è il ritiro di Matteo Cavallo, avvenuto durante la terza Speciale, che priva la Squadra di Rossi del potenziale “jolly” e la obbliga a correre sotto la spada di Damocle di un eventuale, ulteriore passo falso.
A qualcuno è andata peggio. Tipo alle ragazze australiane, che avevano perso Mackenzie Trycker durante la terza giornata e che con la quarta chiudono anzitempo questa Sei Giorni per il ritiro, una brutta caduta, di Tayla Jones. Nel Trofeo Women americane in testa, tedesche a cinque minuti, inglesi distanti.
Analogamente, non è andata troppo bene agli Junior francesi, quarti e a caccia degli italiani fino al terzo giorno di gara, che hanno perso il loro leader, Theo Espinasse, e di conseguenza il treno della Sei Giorni di Portimao. La formula della Sei Giorni è anche questo. La formula, particolarmente impietosa con gli Junior, in generale premia l’affidabilità, e non potrebbe essere diversamente.
A proposito di Trofeo Junior. I ragazzi australiani hanno fatto meglio di tutti e continuano a dominare la classifica provvisoria con grande sicurezza. Gli Italiani hanno però fatto meglio degli americani, e Verona ha fatto meglio di Pavoni e di Spanu, e hanno recuperato qualcosa avvicinandosi al secondo posto degli americani. Bravi, eccome!
Due “eventi” buoni hanno caratterizzato la quarta giornata della Sei Giorni 2019: l’allungamento della serie di Daniel Sanders, che nonostante il buon avvio di Josep Garcia vince 4 Speciali su sette e porta a casa anche la quarta giornata su quattro disputate, e la vittoria di Mario Rinaldi.
La Gara del Trofeo Vintage, funestata dalla perdita di Pierluigi Mattioli, è dunque nettamente di marca italiana. Maurizio Casartelli ha vinto la prima Speciale, Mario Rinaldi le altre due - i Veterans hanno disputato un solo giro di Prove Speciali in coda all’ISDE (e gli ultimi sono stati raggiunti dalla testa del serpente…). Nella Generale dopo la prima giornata, nell’ordine Rinaldi, Casartelli, Sala, Passeri. Sembrerebbe non esserci storia.
Foto: Dario Agrati