Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Le immagini del miracoloso salvataggio di Marc Marquez hanno fatto rapidamente il giro del mondo com’è naturale che avvenga in quest’era di social networks. Non è certo la prima volta che un pilota si salva in extremis da una perdita d’aderenza dell’avantreno – Eddie Lawson, in tempi decisamente non sospetti, sosteneva di doversi aiutare con il ginocchio a recuperare “chiusure davanti” quasi una volta a giro – anche se con le pieghe che si raggiungono al giorno d’oggi la cosa appare quasi fantascientifica.
Nella sequenza che vedete la dinamica appare chiara: Marquez entra velocissimo, causando una chiusura dell’avantreno. Marc si appoggia a terra con tutto il braccio, ma ha evidentemente la prontezza di aprire di un filo l’acceleratore, manovra sufficiente a far risollevare la sua RC213V e a restare miracolosamente in piedi. Merito del talento dello spagnolo, ma anche del grip delle gomme e dell’elettronica, che in questo caso ha consentito un recupero in extremis.
Ironia della sorte, la stessa curva (intitolata, ancora più ironico, a Kevin Schwantz) era stata teatro di una scena dall’identica dinamica per Marquez durante i test privati dello scorso luglio. Come potete vedere dal video amatoriale, in quell’occasione Marc non aveva avuto la stessa prontezza di spirito, finendo a rialzare la moto dal bordo pista. E’ proprio vero che sbagliando si impara…