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Erfoud, 19 ottobre 2013. Forse era scritto, o forse no. Sta di fatto che l’ultima tappa del Rally del Marocco è stata davvero da cardiopalmo. Più di quanto ci eravamo spinti ad immaginare alla vigilia. Ha vinto Paulo Gonçalves, che diventa così il Campione del Mondo Cross-Country Rally per il 2013. Se il Portoghese neoacquisto del Team HRC ha vinto tutto, il Rally con la Honda e il Mondiale per cinque sesti con la “vecchia” SpeedBrain, la sesta e ultima tappa dell’Oilibya ben organizzato da NPO Events decreta anche la sconfitta di due grandi Campioni, entrambi spagnoli. Joan Barreda e Marc Coma, che hanno perso, rispettivamente, il Rally e il Campionato.
A caratterizzare clamorosamente l’ultima tappa della corsa è stato un errore macroscopico di Barreda, perso insieme a Sunderland nella parte iniziale dell’ultima Prova Speciale. Tra le cause anche il malfunzionamento della strumentazione, conseguenza di una caduta quando Barreda era ancora davanti ad aprire la pista. Invece di riprendere la rotta verso ovest ad un cambio di Cap, il giovane astro spagnolo ha proseguito verso Sud. Accortosi dell’errore, è tornato sui suoi passi, ha cercato un taglio, non l’ha trovato ed è tornato ancora sulla pista sbagliata. Finalmente, da capo indietro, fino a che non ha ritrovato la pista giusta ma, a quel punto, anche le tracce dei concorrenti che lo avevano sorpassato. Un errore che gli è costato caro, oltre quindici chilometri e altrettanti minuti, e la corsa. Al termine della disfatta Barreda resta sul podio, più in basso di Gonçalves e di Coma. Per quanto faccia buon viso a cattivo gioco, magra consolazione.
A prima vista l’errore è grave, tanto da far pensare che Barreda sia stato un autentico pollo. Era al comando della gara, e aveva più di quattro minuti di vantaggio. La verità è che, pur non essendo la preda designata, Joan era condannato, nell’ultima tappa, ad essere braccato. Alle sue spalle, quattro minuti e mezzo indietro, infatti, era in gioco il Titolo iridato tra Gonçalves e Coma, in sostanza appaiati nella classifica generale. Coma partiva quattro minuti dietro, Gonçalves otto. Fosse stato da controllare soltanto Coma il gioco era facile. Sarebbe bastato aspettarlo, e poi proseguire insieme al “Maestro” senza lasciarsi staccare. Ma Gonçalves, per vincere il Mondiale, doveva stare davanti a Coma, al quale poteva recuperare senza troppa difficoltà i quattro minuti regalatigli, paradossalmente, dall’incertezza di navigazione della tappa precedente. Coma era costretto a spingere con l’obiettivo di agganciare e passare Barreda, e Gonçalves aveva davanti a sé l’autostrada aperta dal compagno e dall’avversario. Ecco perché Barreda è andato fortissimo, forse troppo, e alla prima occasione ha mancato all’appuntamento con la concentrazione necessaria per tenere in pugno la situazione. Per il giovane spagnolo, che con i tre successi personali ha dimostrato, se ce n’era bisogno, di essere velocissimo, il 19 ottobre è un giorno di grande scuola all’università dei Rally.
Grazie anche a un piccolo errore di Coma nell’ultima parte della tappa, anche lo spagnolo era sotto pressione ed era il suo turno di apripista, Paulo Gonçalves, 34 anni, di Esposende, una piccola città 50 chilometri da Nord di Porto, vince la corsa forse più importante della sua carriera. Ci ha creduto e ha lottato fino alla fine per riuscirci. Piccolo, meno di un metro e settanta, straordinariamente coriaceo e concretamente padrone di un carattere e di una tecnica che gli consentono di essere molto veloce pur rimanendo al riparo degli errori di esuberanza Gonçalves, cresciuto alla Scuola SpeedBrain di Wolfgang Fischer, è il Campione del Mondo 2013. 111 punti contro i 107 di Coma. Secondo ai Rally di Abu Dhabi, Qatar e Sardegna, e quarto al Desafio, Paulo ha fatto il pieno in Brasile (40, coefficiente doppio) e in Marocco, negando sul filo di lana il sesto Titolo a Marc Coma.
La Coppa del Mondo della classe Open (+450cc) va al Boliviano Juan Carlos Salvatierra (SpeedBrain e, fino a ieri, Honda Jolly Racing), e il Mondiale Quad a Rafal Sonik (Yamaha) primo, davanti a Camelia Liparoti, anche in Marocco. Alessandro Botturi (SpeedBrain) scende al nono posto assoluto finale della classifica Mondiale del Rally, nella quale Oscar Polli, Giuseppe Recchi e Andrea Gaggiani occupano rispettivamente la 25ma, 26ma e 28ma posizione, con i primi due sul podio della Open e la soddisfazione di vedere al traguardo anche Giada Beccari.
Quella del Marocco è anche la prima vittoria del Team Honda HRC ottenuta con la nuovissima CRF450 R. Tutt’altro debutto rispetto a quello del modello precedente, proprio un anno fa nello stesso deserto. Per estensione e conseguenza, è anche una chiara suonata per la nuova KTM 450 Rally, e per la Marca forse la più clamorosa da almeno dieci anni a questa parte. Honda ha vinto cinque tappe su sei, KTM l’ultima con l’australiano Ben Grabham, e Coma non è riuscito a vincere neanche una volta. Da questo punto di vista, l’Oilibya del Marocco, ultimo Rally di altissimo livello prima della Dakar, non poteva essere banco di prova più probante. Risultato a parte, le evidenze sembrano indicare che le Honda sono già molto a punto e competitive, mentre le nuove KTM hanno ancora bisogno di un po’ di lavoro. Entrambe le moto sono sembrate similmente veloci e affidabili, ma la CRF più stabile ed equilibrata. Ecco presentarsi il vecchio dilemma. Honda a questo punto non dovrebbe toccare più nulla fino alla Dakar, ma non è facile resistere alla tentazione di migliorare, anche per un reparto corse come quello di HRC. Dall’altra parte è certo che KTM verrà a capo dell’eventuale problema, probabilmente di ciclistica, sul quale Coma e i tecnici hanno già iniziato a lavorare sin dai primi giorni del Rally. C’è tutto il tempo necessario per completarlo, e la capacità di KTM di lavorare sul nuovo non può essere messa in dubbio, basta pensare all’esordio vincente della “vecchia” 450.
Quello che diamo per certo è dunque che, tra due mesi e mezzo, assisteremo a una grande battaglia tra Piloti e tra Marche, sulle piste di Argentina, Bolivia e Cile, naturalmente allargando il campo di visuale fino a includere anche Cyril Despres e la nuova Yamaha, che non abbiamo potuto vedere in azione in Marocco.
Photo Credits: ApPhotosport, KTM Images, Team HRC, SpeedBrain, Prensa Chaleco Lopez, Prensa Marc Coma