Mondiale di Enduro. Alex Salvini imbattibile in Sud America!

Mondiale di Enduro. Alex Salvini imbattibile in Sud America!
La consacrazione del Pilota HM-Honda Zanardo, che ottiene un doppio successo a San Juan, Argentina. Doppia vittoria anche per Antoine Meo (KTM, E1), una giornata ciascuno a Nambotin (KTM) e Leok (TM) nella E3, e successo di Rudy Moroni nella EJ | P. Batini
25 marzo 2013

 

San Juan, Argentina, 24 marzo. La timida, quasi scaramantica partecipazione al successo domenicale di Alex Salvini in Cile, il primo della sua carriera, rompe gli indugi e lascia ora il posto a un’esagerata ammirazione per il nuovo, superlativo doppio exploit del Pilota italiano nel secondo Gran Premio del Mondiale di Enduro, disputato a San Juan questo week end. Al di là di ogni ragionevole dubbio, sembra proprio che questa volta abbiamo trovato il Campione capace di rilanciare l’Enduro italiano sul tetto del Mondo. Per la verità non l’abbiamo trovato noi, e il merito principale della “scoperta” deve essere attribuito a tutti quelli che hanno creduto nel Pilota. Franco Mayr, che gli ha dato la Honda che aveva portato al successo anche l’indimenticabile Mika Ahola, e prima del manager dell’HM-Honda Zanardo, Fabrizio Azzalin, che in due stagioni ha “sdoganato” l’ex vice campione della MX3 del Motocross per lanciarlo nell’Enduro. Prima di ogni altra cosa, però, conta il fatto che il fenomeno Salvini deve essere attribuito alla definitiva maturazione psico-fisica del campione, celato finora alla vista, esploso d’improvviso e oggi considerato l’uomo da battere della E2, la classe più difficile e combattuta del Mondiale, in virtù delle sue doti di velocità, tecnica e refrattarietà agli errori.

Cambia così non solo lo scenario della E2, ma dell’intero Mondiale. Salvini non si limita a vincere la sua classe, infatti, ma estende la sua supremazia all’intero Campionato, aggiudicandosi di forza quella classifica assoluta che non è più tenuta in considerazione, ma che sarebbe il dato più chiaro della progressione di cui è stato capace il bolognese in due gran premi soltanto.

Venerdì Salvini stravince il Super Test spettacolo che inaugura il Gran Premio di Argentina. Sabato il vantaggio del venerdì si assottiglia, e una scivolata nel secondo Extreme Test, una stupenda naturale di “salitoni” e discese vertiginose, favorisce il ritorno di Pierre-Alexandre Renet, Campione del Mondo in carica della classe e vecchio rivale proprio di Salvini, ai tempi in cui entrambi correvano nella MX3. Un altro giro, e ancora l’Extreme per ribaltare di nuovo la situazione. Salvini restituisce a “Pela” Renet il favore, con un piccolo interesse che conserva fino alla fine della giornata. E fanno due giornate vinte, di fila seppure separate da una settimana e dalla Cordillera delle Ande. Domenica. Tre Speciali vinte ed è lo scompiglio. Salvini è in testa, Renet è “schiantato” e chiama rinforzi. Arriva Ivan Cervantes, che si sostituisce al collega francese e vince la quarta speciale, il secondo Enduro. Renet si riaffaccia timidamente in quella successiva, poi è la volta di un piccolo scambio di battute Cervantes-Salvini, fino al momento in cui quest’ultimo infila altri tre “ace” di fila. Cervantes reagisce, ma il “match” è perso. Anche la seconda giornata del GP finisce con un distacco miserevole, otto secondi, a dimostrazione della combattività della classe, ma il vincitore è sempre lo stesso, Alex Salvini. Cervantes ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori, Renet, ormai KO, paga un minuto. Il bilancio al termine del Gran Premio è crudele. Salvini ha vinto diciassette speciali, più il “massacro” del Super Test. 10 punti di vantaggio dopo quattro giornate di gara. Probabilmente è il Gran Premio più caldo dell’intera stagione, quello disputato nella “fornace” di San Juan con il termometro costantemente oltre i 35 gradi, e il neo leader della E2 l’ha portato al calor rosso!

E1


Mondiale eccezionale, ben oltre le previsioni. Salvini ne è l’attuale dominatore, ed è capace di mettere in

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 ombra altri Piloti e altre performances che di fatto sono esaltanti. Oscura, per esempio, il punteggio pieno ottenuto nella E1 da Antoine Meo, ai danni del ritrovato Juha Salminen e del “resuscitato” Matti Seistola. I due finlandesi della Husqvarna guidano l’inseguimento al fuggitivo, e provano a inserirsi nella piccola muta anche Thomas Oldrati e Simone Albergoni, quest’ultimo quarto nella domenica Argentina. Ma, onestamente, l’ufficiale KTM sembra giocare come il gatto con il topo, e la “motivazione” del francese non sono gli avversari ma la “fame” di successo che porta al terzo Titolo consecutivo.


E3


Salvini stende un velo che filtra anche la battaglia della E3, che pure ha il suo super Campione ed ha vissuto un interessante colpo di scena proprio nel finale del Gran Premio. Questa la storia. Christophe Nambotin vince dieci Speciali una dietro all’altra e accumula quasi un minuto di vantaggio sul secondo, quel Ljunggren che ha vinto sabato a Talca. Nella penultima speciale uno strano e inedito problema, il filo del gas che “scavalla” la sede e si blocca. Nambotin apre il marsupio, estrae gli attrezzi e ripara, ma lascia più di due minuti sulla pista e scende inesorabilmente in classifica. Vince Aigar Leok, TM, che ringrazia e riconosce sportivamente che, senza l’evento straordinario, non ce l’avrebbe mai fatta. In virtù della strana dinamica dei due Gran Premi, nella classifica generale della E3 il margine di Nambotin è insolitamente risicato, ma sulla superiorità del Pilota KTM Farioli ci sono ben pochi dubbi.

EJ


Nella casse che riportano in Europa gli armamenti utilizzati nella campagna sudamericana del Mondiale di Enduro ci sono anche le coppe di Rudy Moroni, che ha vinto la sua prima gara della EJ, di Giacomo Redondi, che ne è leader sebbene non abbia ripetuto in Argentina l’en plein cileno, e di Dawid Ciucci, che è salito sul podio di San Juan ed è terzo nella Youth Cup.

Il Mondiale adesso si concede una piccola pausa e riprenderà l’11 e 12 Maggio in Spagna, a Puerto Lumbreras. Nel frattempo debuttano gli assoluti d’Italia, il primo week end di Aprile a Camerino.

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