GP Italia. McCanney dio della pioggia

GP Italia. McCanney dio della pioggia
Giornata dal meteo difficilissimo. Prevale l’ufficiale TM davanti a Holcombe e Cavallo
22 giugno 2019

Rovetta, 22 Giugno. Non è possibile non pensare che tuoni e fulmini non siano anch’essi iscritti al Moto Club Bergamo, e che della cospirazione non facciano parte anche ABC Communication, gli ospitali Comuni che accolgono la Valli Bergamasche del Mondiale EnduroGP. Impossibile riferirsi al caso. La “Valli” è la Competizione che ha dato l’imprinting all’Enduro, diventandone colonna vertebrale, fonte ispiratrice e traccia dell’evoluzione. È nata come sfida di durezza indicibile ed è diventata scuola di “sacrificio” e dell’irriducibilità per generazioni di Enduristi di un’altra classe. Non poteva essere che la 43ma edizione, e quinta del Mondiale EnduroGP della stagione corrente, non riservasse la giornata “tipo” della Gara che è Leggenda dalla sua origine.
È dunque Sabato al limite, prova durissima e vetrina di una “razza” di Atleti che solo il filtro della selezione più dura elegge a Eroi di una disciplina incredibile. La prima giornata di Gara del Gran Premio Acerbis d’Italia si ritaglia un posto nella Storia dell’Enduro ed elegge i suoi protagonisti trasportandoli sul filo del rasoio per un interminabile giorno e 11 stazioni di un… perfetto Calvario agonistico. È la tradizione, non uno solo non ha “apprezzato” o si è tirato indietro, e oggi è nella più autentica Storia della Valli.
 
Daniel McCanney. Pioggia per tutto il giorno, forte, debole, insistente. Il tempo per completare il giro non basta più, le condizioni si spingono rapidamente verso il limite. Una prova, l’ultimo Cross Test, viene cancellata prima che diventi una condanna, si gonfia il fiume trasformando l’Extreme in un’apocalisse, dalla polvere al fango il tratto di controllo “tirato” e il successivo Cross Test nella Pietraia dell’Onore diventano un incubo. Fantastico, per la verità, è l’orgoglio leggendario di questa Prova.
In queste condizioni il Dio della Pioggia è Daniel McCanney. Il Pilota TM Racing Factory Enduro Team ha la meglio su un dio connazionale, Steve Holcombe, Beta Factory Racing, per appena 6 decimi di secondo dopo un’ora e dodici di cronometro arroventato. McCanney va al duello vincendo il primo Enduro Test e rientra in bagarre nel Cross Test alla fine del primo giro dopo essere scivolato indietro nelle due Prove intermedie. È il momento di Matteo Cavallo, Pilota Sherco Ufficiale, che passa al comando. La seconda Prova in Linea è il capolavoro di Thomas Oldrati, Honda RedMoto, che sale a sua volta in testa raddoppiando il sogno degli italiani. Di nuovo sogno Cavallo, due prove da dominatore e nuova leadership, prima del passo falso nella nona, quando la vittoria di Larrieu riapre la strada all’indomabile Holcombe più reattivo alle insidie di una gara infernale che ai recenti malanni fisici.
 
Finale Thriller Inglese. La vittoria del tetra Campione del Mondo risveglia il duello inziale del Gran Premio Acerbis d’Italia, e Daniel McCanney prende il comando delle operazioni con due vittorie consecutive che gli valgono la testa della provvisoria e un vantaggio di poco più di due secondi. Il finale è da cardiopalmo. Vince ancora Cavallo, ma McCanney “tiene” e conserva su Holcombe il vantaggio nominale di cu si diceva all’inizio.
Aria di rivincita multipla per la Gara di Domenica. Holcombe, che gioca la carta di una grande occasione di rimonta, Cavallo vicinissimo all’affermazione della consacrazione, Oldrati che ha ormai definitivamente rilanciato le quotazioni del suo magnifico talento. Orgoglio della “Valli” è italiani a caccia di teste.
Sabato difficilissimo per Freeman e Salvini, che alla durezza della prova avevano già associato una condizione fisica proibitiva, per il rientrante Meo che dopo la vittoria del Super Test ha trovato il terreno meno adatto allo show della sua classe.
Bellissimo il duello della E1 tra Cavallo e Oldrati vinti dal Pilota Sherco, e bellissima la vittoria tra gli Junior di Andrea Verona, TM.
Domenica sarà un’altra Storia. Promessa di sole e di un diverso taglio dello spettacolare, storico manifesto dell’Enduro!

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