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Cracovia, 9 Dicembre. Dall’oceano agitato dell’Enduro emerge l’onda travolgente della prima prova del Mondiale SuperEnduro. La linea “ortodossa” della disciplina apre un inverno di grande attività e incertezza con la mossa vincente del SuperEnduro, specialità avvincente per definizione, inaugurando in un colpo solo il Mondiale 2017-18 e la possibile nuova era del suo attore protagonista assoluto: Tadeusz, detto “Taddy”, Blazusiak. Il 34enne fuoriclasse polacco di Nowy Targ, Polonia, aveva deciso un anno fa di appendere il casco al chiodo, dichiaratamente stanco e demotivato, soprattutto pago di una carriera folgorante che lo aveva visto vincere tutto e di tutto, ma che lo aveva evidentemente consumato un poco. Ricordiamo, in particolare, che Blazusiak ha vinto sei Titoli Mondiali consecutivi, dal 2009 al 2015, nel Mondiale SuperEnduro, e tutte le classiche dell’Estremo, dall’Erzberg Rodeo che lo lanciò nell’orbita della specialità nel 2007 e che lo ha visto incontrastato dominatore fino al 2011, alla doppietta di Hell’s Gate negli anni 2008 e 2009.
Taddy Blazusiak, icona KTM e per molti anni di casa a Bergamo da Farioli, aveva deciso di smettere al termine di una stagione difficile e dopo infortuni e malanni, non senza mettere a segno un incredibile colpo di scena. Era esattamente un anno fa, nella stessa circostanza agonistica, la prima del Mondiale SuperEnduro 2016-2017. Ancora a Cracovia, il suo pubblico, l’imperativo di lasciare un buon ricordo anche dell’appuntamento finale della carriera. E così era stato, e nel delirio emozionante della Gara di casa sua, salutato da Campioni e amici, Taddy Blazusiak aveva vinto l’ultima gara della sua storia agonistica di primissimo livello.
Ultima? Sembrava, era deciso, ma non è stato così.
Lo aveva ammesso lui stesso: una volta calata, svanita la pressione delle gare, del ritmo incalzante degli appuntamenti con una posizione di “responsabilità”, una volta ritrovatosi da solo con la Moto, qualcosa è tornato a riaccenderglisi dentro. Era la voglia, il piacere di andare in moto in circostanze del tutto libere da quella pressione. Amici, passeggiate, allenamenti con i colleghi, ma solo per la compagnia. Era tornato, insomma, il piacere puro della passione, l’originale passione che lo aveva spinto verso il Trial, prima, e verso Enduro e SuperEnduro poi. Passione anch’essa travolgente, indomabile. E così, dalle acque agitate dell’Enduro è rinata l’onda Blazusiak.
Veramente Fabio Farioli ce l’aveva detto. Le decisioni di KTM di partecipare alle nuove Series, la tendenza dell’Enduro, anche quello più “tradizionale”, ad accogliere e andare incontro a eventi più spettacolare e specializzati: insomma, Farioli aveva immediatamente pensato che L’Enduro “che avanza” fosse il campo di battaglia ideale per un vecchio, imbattibile guerriero, e che ci avrebbe provato, a tirarlo fuori dalla sua grotta. Presto detto, incontrata la “nostalgia” del suo Campione, e presto fatto.
Ed ecco che, un anno esatto dopo il ritiro, Taddy si presenta al via della Gara che lo aveva visto abbandonare le scene, e che aveva vinto per lasciare da imbattuto. Delirio assicurato, grande emozione come un anno prima, ma tutto da vedere.
E quello che si è visto, al Tauron Arena di Cracovia, prima Prova del Mondiale SuperEnduro di un grande Blanchard, è il rinnovo di un mito, il rilancio di una Leggenda, partendo dal suo Fuoriclasse.
Blazusiak, il detentore del SuperEnduro di Polonia, si è presentato alla folla e agli avversari aggiudicandosi la Super Pole, poi non ha vinto alcuna delle tre manche dell’Evento polacco. Ma è stato in testa, ha ceduto il passo, è ripartito all’attacco e ha respinto gli assalti di avversari più giovani e agguerriti quali Billy Bolt o Manuel Lettebichler, esperti, preparati e inossidabili come Alfredo Gomez, Cody Webb o il nostro Alex Salvini, temibili come il Campione del Mondo che gli è succeduto nelle ultime due stagioni sul tetto della specialità: Colton Haaker. E infine, scatenato un delirio incontenibile tra gli appassionati, ha dimostrato di non aver perso lo smalto, e men che mai la voglia, la “fame”, e con tre secondi posti è ancora lui il vincitore del SuperEnduro di Cracovia. Come se nulla fosse successo nel frattempo, ricominciando da dove aveva solo interrotto il suo appassionante discorso.
Bentornato Taddy!
SuperEnduro World Championship, 1° Prova, Cracovia.
1. Taddy Blazusiak (POL), KTM, 53 Punti (2-2-2)
2. Cody Webb (USA), KTM, 51 p (1-5-1)
3. Billy Bolt (GBR), Husqvarna, 44 p (5-1-4)
4. Manuel Lettenbichler (DEU), KTM, 37 p (4-3-6)
5. Alfredo Gomez (ESP), Husqvarna, 32 p (3-6-7)