OiLibya Rally Marocco. Marc “Letal” Coma (KTM) campione del mondo

OiLibya Rally Marocco. Marc “Letal” Coma (KTM) campione del mondo
Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Pilota Ufficiale KTM vince il Rally ed è Campione del Mondo per la sesta volta. Podio completato da Sam Sunderland e Helder Rodrigues. Sfida mancata: KTM Arma “globale” perfetta, Honda perfettibile
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 ottobre 2014

Marrakech, 9 Ottobre. Alla cronaca manca la visione globale. E quando un evento si snoda attraverso più tappe, questo fa sì che ogni giorno si dipinga il tassello di un mosaico che solo alla fine rivela l’immagine totale. Certi Piloti, invece, sono più bravi dei giornalisti, non tanto perché sono dei fuoriclasse ad andare in Moto, ma perché hanno il dono del controllo complessivo e sanno valutare con precisione in anteprima quella sintesi che il giornalista ritrova chiaramente solo alla fine. Marc Coma ha, non bastasse, anche quel dono, e se non lo sbandiera è perché, giustamente, mantenere scaramanticamente nell’angolo l’imprevisto è un’ulrwriore dimostrazione di intelligenza.

Si conclude il OiLibya del Marocco, e sotto lo striscione di arrivo di Marrakech, il fuoriclasse di Avià vince il Rally e diventa Campione del Mondo per la sesta volta volta.. Lui dirà che “è stato un po’ complicato…”, ma non è vero, lo fa per non mortificare gli avversari. Forse non ci sarebbe molto da “spiegare”. Invece torniamo sulla gara perfetta di cui è stato autore Coma. Partito in sordina, come sempre, mai all’attacco e mai in difesa, ora possiamo dire con sicurezza che il “piano” di Coma era focalizzato sulla difesa di quel vantaggio che faceva del catalano il candidato quasi unico alla vittoria del Mondiale. L’operazione consisteva nel “regolare” l’unico sfidante ancora in corsa, per l’appunto il Campione in carica, Paulo Gonçalves. Ma il Pilota Honda, che aveva un compito difficilissimo e che poteva affidarsi solo all’errore dell’avversario per rovesciare la situazione a suo sfavore, si metteva fuori gioco nella penultima tappa del Rally, sulle piste di sassi tra Zagora e Marrakech. Le sue ultime speranze erano svanite già il giorno precedente, quel 7 ottobre in cui Coma aveva festeggiato il suo 38° compleanno vincendo la tappa, passando al comando del Rally e interponendo tra sé e il portoghese anche la forza della Squadra, cioè trascinando sul podio anche Sunderland e Price. Il gioco era fatto. Non per questo Gonçalves ha perso la testa, e probabilmente il suo incidente non ha niente a che vedere con la situazione, ma è certo che quel giorno ogni dubbio e ogni speranza erano spariti. Per Coma sono stati due giorni finali di passerella, con due parziali in ombra, 8° e 7°, e con il solo, ovvio dovere di avere la massima cura della sua KTM 450 Rally, già pronta per aiutarlo a difendere il primato della Dakar. Un altro capolavoro firmato Marc Coma.

Marc Coma (KTM 450 Rally)
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Un buon Rally, anche se di differente levatura, per Sam Sunderland e Helder Rodrigues, che completano il podio del 15° Rally del Marocco. E spunti da interpretare diversamente. Per il giovane inglese di stanza a Dubai, che ha raggiunto il Team KTM ad inizio di stagione, è forse il risultato più concreto dell’anno, e sottolinea l’affiatamento raggiunto dal Pilota con la Macchina e la Squadra. Per l’ex Campione del Mondo portoghese, per contro, il podio rappresenta prima di tutto la difesa dell’onore Honda, mentre se parliamo del Pilota, possiamo senz’altro dire che Rodrigues ha messo un altro sigillo di conferma sulle sue qualità, espresse con notevoli doti tecniche esaltate da un eccellente equilibrio generale di condotta della gara.

KTM contro Honda

Non un granché di storia. KTM vince a mani basse, ma soprattutto è Honda che perde. Pochi hanno dubbi sulla velocità di Joan Barreda, ma ancora una volta è stato impossibile imbrigliare il potenziale dello spagnolo e convertirlo in un risultato finale utile. Come abbiamo detto è Rodrigues a salvare la faccia della Squadra, ed è Laia Sanz, che entra nella top ten assoluta, a portare una ventata di buona novità al “pacchetto” d’attacco del Team HRC. Il quarto posto di Barreda non porta molta acqua al mulino Honda, anche se lo spagnolo ha vinto tre tappe sul campo e ne perse altre due a “tavolino”, e il ritiro del debuttante Jeremias Israel non consente di definirne la prestazione complessiva.

KTM ha dato una grande dimostrazione di compattezza. A parte l’“Inarrivabile” e Sunderland, altri quattro Piloti sono nei primi dieci, Faria, Viladoms, Lopes e Price. Quest’ultimo supera la prova del debutto con lo squadrone austriaco, mentre per Walkner forse bisognerà attendere ancora un po’ per vederlo completamente inserito nel “sistema”. Due Sherco al “lavoro” in Marocco, quelle di Alan Duclos e Joan Pedrero. Il franco-maliano conclude al nono posto, lo spagnolo, invece, che era in posizione ancora migliore, esce di scena nell’ultima tappa e, forse non troppo contento della moto, la distrugge con una spettacolare caduta 50 metri dopo il via dell’ultima speciale.

Grande gara di Rafal Sonik, vincitore della povera classe dei Quad. Se è vero che il polacco non aveva avversari, è notabile che abbia concluso un Rally particolarmente difficile al 15° posto assoluto, a ridosso delle migliori moto. Analogamente, merita il massimo degli onori Camelia Liparoti, che sulla linea d’arrivo dell’ultima tappa conquista, anche lei, la sesta corona iridata… al femminile.

Il OiLibya Rally del Marocco

“Maestoso” dice in lingua francese il plebiscito dei partecipanti applaudendo gli organizzatori di NPO Events. Noi lo possiamo tradurre con “grandioso”. Tutto molto bello, gli scenari e il percorso, e il precisissimo road book, la levatura dell’impegno agonistico che ha esaltato il talento degli Assi, quella speciale atmosfera che, oggigiorno, solo una corsa “vera” e ben organizzata può evocare nel sempre più difficile mondo dei Rally-Raid.

© Immagini ApPhotosport

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