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Erfoud (Marocco) 10 ottobre 2017. Campionato del Mondo FIM e Coppa del Mondo FIA, parliamo di Cross-Coutry Rally, chiudono in Marocco la corsa ai rispettivi Titoli iridati. Tra le moto il Campione del Mondo è ancora Pablo Quintanilla, con la Husqvarna ufficiale, al suo secondo titolo e campione in carica. Nelle auto è un nuovo successo mondiale per Al-Attiyah e Matthieu Baumel, al secondo titolo con la Toyota Overdrive dopo i due conquistati con Mini.
Il Rally del Marocco 2017 - per la precisione OiLibya Rally du Maroc, sul cui futuro circolano alcune notizie molto interessanti - è stato caratterizzato da condizioni climatiche particolarmente, e atipicamente, avverse, da un gran numero di colpi di scena e di ribaltamenti di fronte, e dalla grande incertezza che ha segnato la corsa in entrambe le categorie “principe” della disciplina, sia per la vittoria finale che per l’assegnazione dei Titoli mondiali che essa sottintendeva.
Le condizioni climatiche. Presto detto. Piogge torrenziali nei giorni precedenti il passaggio della carovana, conseguente impraticabilità di vaste aree del deserto Marocchino e insidiosissimi attraversamenti di fiumi, solitamente in secca ma per l’”occasione” in piena. Uno scenario insolito, che ha reso la vita difficile a tutti, Organizzatori e Concorrenti, costretti a “tagliare” o modificare più parti del percorso originale, e a tornare su decisioni sportive, prese e rimesse in discussione. Non bello.
Colpi di scena. Entrambe le Corse, Moto e Auto, hanno definito situazioni diverse e impreviste, sovvertendo l’ordine di previsioni e di sviluppo agonistico, tanto da rendere la Corsa, già considerevolmente insidiosa, particolarmente imprevedibile e avvincente.
I Rally-Raid godono quasi sempre di queste caratteristiche distintive, ma effettivamente in Marocco l’asticella è sembrata più in alto, e talvolta in modo discutibile.
Sta di fatto che le indicazioni della vigilia e dell’inizio del Rally sono andate presto in frantumi. A vincere nettamente la prima tappa, infatti, erano stati rispettivamente Quintanilla, con la Husqvarna ufficiale, e l’equipaggio Peugeot Loeb-Elena, dando alla fisionomia della Corsa un carattere molto preciso; ma le successive vicende hanno sovvertito l’ordine della prima ora, mandando in primo piano le difficoltà dei Concorrenti e degli organizzatori a tenere le redini di una Corsa che sembrava sfuggire loro di mano.
Fiumi in piena e tappe annullate, Marathon dimezzate, lunghe discussioni e classifiche uscite a tarda sera e definite a tavolino. Il fiume si ingoia le speranze di Sunderland (meccanica) e mina il Rally di Quintanilla, fermo in acqua per venti minuti e quindi penalizzato. Sunderland e Gonçaves sono, in quel momento, gli unici che hanno ancora qualche possibilità di contendere a Quintanilla il Titolo Mondiale. In testa va l’austriaco Walkner.
Sul fronte delle Auto Loeb schizza via e mantiene la leadership nonostante i problemi della pista, dimostrando che la competitività delle Peugeot è su un altro livello; ma poi scade quando Al-Attiyah recupera a tavolino la posizione, classifiche ricavate dalle posizioni GPS al momento della neutralizzazione. È il momento in cui sia Loeb che Sainz sono in difficoltà ai margini della Corsa, che si risolve quindi congelando, dopo infinite discussioni, un particolare frangente e non l’insieme del Rally.
Si va avanti nel tourbillon. Ricky Brabec, Honda, vince la prima Tappa della sua storia di Pilota Rally-Raid, Sébastien Loeb mantiene un piccolo vantaggio. Non è finita, naturalmente. A Quintanilla viene restituito il maltolto, grazie al reclamo accolto il cileno passa dall’undicesima posizione alla sesta, e rientra in corsa per il “suo” Titolo, passato solo provvisoriamente nelle mani di Kevin Benavides, Honda, proprio nel momento dell’abbandono in lacrime di Gonçalves, ferito alla mano per una caduta.
La quarta tappa rimette la Corsa traballante almeno sui binari, anche se gli strascichi resteranno pesanti. Vincono Van Beveren, Yamaha, e Al-Attiyah, e Quintanilla torna in testa alla corsa delle Moto. Lato corsa Auto è ormai segnata, Loeb accusa la situazione, spinge forte e rompe una sospensione a 45 chilometri dal traguardo. Riesce a ripartire, ma lentamente, cede una dozzina di minuti. Automaticamente, Al-Attiyah è al comando, sei minuti di vantaggio.
L’ultima tappa, ad anello nei dintorni di Erfoud, non cambia più nulla di essenziale nella corsa delle Auto. Loeb non riesce a recuperare lo svantaggio, la Tappa va a Roma con la Mini, Al-Attiyah e Matthieu Baumel vincono ancora. Per Al-Attiyah è il quarto successo al Rally del Marocco e la quarta Coppa del mondo FIA, le ultime due con le Toyota del Team Overdrive.
La corsa delle Moto, invece, vive un’ultima giornata da delirio. Si è ritornati indietro sulla faccenda della penalizzazione di Quintanilla alla seconda tappa, e il cileno è respinto indietro fino alla nona posizione della generale. Benavides è di nuovo in gioco per il Mondiale, ma finalmente l’argentino del Team Monster Honda si perde. Un disastro di Rally, Matthias Walkner vince l’ultima Tappa e il Rally davanti a Benavides, Brabec, Meo e Pedrero; Quintanilla è sesto ma è ancora Campione del Mondo, per la seconda volta consecutiva.
Sul podio si festeggia con molto imbarazzo. Era la decima edizione del Rally del Marocco gestione NPO di Stephane e Emma Clair. Si dice che il Rally sia stato venduto. Si dice che l’abbia comprato David Castera. Si dice.
1. Matthias Walkner (AUT), KTM, 10:03:49
2. Kevin Benavides (ARG), Honda, 10:17:31 +13:42
3. Ricky Brabec (USA), Honda, 10:20:47 +16:58
4. Antoine Meo (FRA), KTM, 10:22:16 +18:27
5. Joan Pedrero (ESP), Sherco, 10:26:17 +22:28
1. Pablo Quintanilla (CHL), Husqvarna, 100pts
2. Kevin Benavides (ARG), Honda, 97pts
3. Matthias Walkner (AUT), KTM, 94pts
4. Paulo Gonçalves (POR), Honda, 85pts
5. Sam Sunderland (GBR), KTM, 84pts