Sardegna Rally Race. Botturi passa in testa

L’italiano vince la seconda tappa e passa al comando del Rally. Marc Coma (KTM) e Cyril Despres (Yamaha) ai posti d’onore. Navigazione difficile, ambientazione eccezionale | P. Batini
3 giugno 2013

Punti chiave

Chia, 2 Giugno. Alessandro Botturi è in testa al Sardegna Rally Race. Il Pilota di Lumezzane ha conquistato la leadership della terza prova del Mondiale Cross-Country Rally vincendo la seconda tappa della corsa. Al via della prima frazione della tappa marathon, Botturi l’aveva detto, esattamente come un anno fa alla vigilia della tappa conclusiva dell’edizione 2012. “Ci provo!”


Chiaro che uno “ci prova”, pensavo allora, e sennò che è venuto a fare, la Cavalcata del Sole? Poi, alla luce del secondo posto conquistato l’anno scorso ai danni di Marc Coma, emersero le sfumature di quell’affermazione tornata d’attualità. Ma bisognava prima aver visto il Gigante in azione, per capirlo. E oggi, seconda tappa del Sardegna Rally Race, è stato come un anno fa, uno spettacolo fuori dal comune. Di forza e di decisione. Sì, perché un Pilota esperto sa esattamente dov’è il suo limite, e fino a che punto forzare diventa un rischio. Botturi non ha quest’esperienza, non ancora, anche se sta dimostrando di bruciare le tappe, e quindi non può essere in grado di valutare quel limite ormai familiare agli Assi. “Provarci” vuol dire, come si è visto ancora nello spettacolo offerto da Botturi, lanciarsi all’attacco della prova con il massimo della forza e della determinazione, consapevole di correre qualche rischio in più ma disposto a correrlo per superare l’asticella posta più in alto.

Così, è bello sapere Botturi vincitore della prima speciale del giorno, ma più bello ancora vederlo in azione. Stupirsi nel vederlo anticipare i cambi di direzione, piombare con fulminea rapidità al centro della nota del road book mandato a memoria con largo anticipo, e sparire subito dopo nella nuvola di polvere sollevata da un’andatura improbabile per sapere la moto ancora incollata alla terra. Semplicemente, vedere Botturi in azione, quando è all’attacco, è magnifico.

Così il Sardegna Rally Race acquista un motivo di enorme interesse in più. Certamente per il tifo che possiamo dedicare al “nostro” Pilota ma, un po’ più freddamente, per saperlo perfettamente in grado di inserirsi tra i fuoriclasse che da dieci anni dominano la scena dei Rally-Raid, e dunque nella Storia.

Non che la “storia” di quest’anno in Sardegna sia già finita, tutt’altro, perché il Rally si apre ancora di più a un’interessantissima ed emozionante prospettiva d’incertezza. Non bisogna credere, infatti, che Coma o Despres, che occupano la seconda e terza piazza rispettivamente, siano fuori gioco. Sarebbe errato, e inopportuno. Coma è secondo perché ha aperto la strada per tutta la seconda tappa, ed era logico che lasciasse sulla pista un po’ di quel tempo dedicato alla navigazione, e Despres è terzo perché l’evoluzione della sua gara deve tenere conto di un inizio dagli obiettivi non certi e della “normale” necessità di adattarsi a un assetto tecnico in buona parte nuovo. Se Cyril “Blue Motion” Despres avesse avuto il modo di provare la sua nuova Yamaha un po’ di più sarebbe un altro discorso, ma stando così le cose…

Stando così le cose, il fatto è che i tre “battistrada” sono racchiusi in un fazzoletto di un minuto, hanno “fatto la differenza” e preso il largo. La concorrenza ha buona volontà e non si tira indietro, ma non appare in grado di rimanere… a galla e inizia inesorabilmente ad affondare, accumulando ritardi oggi evidenti e domani, forse, vistosi. Paolo Ceci, non ancora recuperato all’infortunio a un piede, è quarto a oltre quattro minuti. Paulo Gonçalves, che è in lotta per il Mondiale 2013, quinto a più di sette. Jordi Viladoms, il vincitore dell’anno scorso, era solo ottavo a otto minuti, prima di vedere peggiorata la propria situazione da una penalità di tre minuti per aver superato il limite in un tratto a velocità controllata. Andrea Mancini, sempre un grande Pilota in Sardegna, resta nella mischia degli inseguitori, ma non è al momento in grado di mostrare quella forza che l’ha fatto salire due volte sul podio del Rally di Bile Village. Helder Rodrigues, che attenderei ad una prestazione più brillante, evidentemente ha altri obiettivi perché, invece, da quella mischia se ne sta fuori.

È prevedibile che i ruoli in testa potrebbero cambiare già dalla terza tappa, quando Botturi partirà per primo e Coma potrà mangiargli la ruota e restituire il favore ricevuto nella seconda. Così come è possibile che Despres riesca a chiudere in fretta il periodo di “apprendistato” e tornare al suo ruolo putativo di cattedratico.

La situazione è appesa a un filo sottile, reso ulteriormente fragile dal particolare contesto ambientale del Sardegna Rally Race di quest’anno. La chiave, l’abbiamo già detto e lo confermano tutti, Botturi e Coma per primi, è nella difficoltà imposta alla navigazione dalla lussureggiante vegetazione, che nasconde piste e sassi, e nelle sollecitazioni cui sono sottoposti mezzi e uomini a causa della durezza della prova. Lo ammette, per esempio, Mauro Uslenghi, che dopo aver fatto vedere i sorci verdi all’Italiano Motorally, in un giorno è uscito dalla “top ten”, diremmo per la stanchezza. Le tappe sono lunghe, e le ore in sella passano un po’ più in fretta solo per le “distrazioni” che si concedono i Piloti. Come quelle delle attrattive dei paesaggi della Sardegna, o come la breve parentesi organizzata dal Moto Club Gonnesa nello stupefacente scenario del parco assistenza di Porto Paglia.
Orate e spigole alla griglia, e un sensazionale colpo d’occhio sul Mediterraneo dell’antica tonnara spagnola spazzato dal maestrale.

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