Sei Giorni 2013 Sardegna. Italiani in prima fila. Philippaerts e Balletti

Sei Giorni 2013 Sardegna. Italiani in prima fila. Philippaerts e Balletti
L’inizio sfortunato della gara di Alex Salvini ha parzialmente modificato l’alzo dell’ara italiana, ma ha anche offerto una prospettiva interessante per gli altri uomini dell’”Equipaggio” | P.Batini, Olbia
2 ottobre 2013

Punti chiave


Deny Philippaerts


Pare di notare che questa è la gara di un tuo deciso salto di qualità. Sbaglio?
«Eh, quest’anno sono andato migliorando, quasi sempre. Gradino per gradino. Sono arrivato a questa Sei Giorni con il proposito di fare bene. E per adesso ho iniziato molto bene. Due giorni alla grande, terzo di classe, nei quindici dell’Assoluta. Ad essere sincero non me l’aspettavo».


Sei troppo sorpreso? Che fare allora?

«Che fare? Continuare così, anche se certamente la gara è dura. Comunque aspettiamo, per giudicarla, che sia arrivata alla fine».


Ti tocca trainare la nazionale…

«Mi spiace, salvini era il primo degli Italiani, e ha avuto una bella sfortuna. Ma bisogna tenere duro. Questa Sei Giorni si sta rivelando più dura del previsto, specialmente per le Speciali, che si sono rovinate moltissimo, e per la polvere. Adesso, domani si cambia il giro, ma le Prove sono ancora le stesse. Ne hanno tolta una e ne hanno inserito una nuova, speriamo in un miglioramento. Quindi bisognerà tenere i denti stretti».


Quali sono le caratteristiche essenziali di questa Sei Giorni? Cosa ti iace di più? E cosa di meno?

«Il diesegno delle Speciali è bellissimo. Terreno strano, ma paesaggi stupendi, trasferimenti magnifici. Ti viene proprio voglia di andare in moto. E poi il pubblico, molto caloroso, ti da una carica che altrimenti non avresti».


Senti emotivamente la componente “Nazionale”?

«Devo dide di sì, soprattutto qui in Sardegna. Hanno scelto i migliori Piloti d’Italia, e nessuno di questi ovviamente vuole essere lo scarto di giornata, il meno bravo. Quindi tutti diamo il massimo. Io sono contento, è una bella cosa».


Italiani. Chi vedi bene? E che meno?

«Vedevo bene Salvini. Stava andando alla grande. Ha avuto il problema al braccio, e poi alla moto, e ci ha messo tutto. Gli altri? Direi che simo tutti vicini, nessuno è da meno».


E gli stranieri?

«Alla fine si stanno dimostrando tutti forti. Lasciamo stare i francesi, ma gli australiani, gli americani… anche loro con qualche problema, quindi siamo abbastanza vicini. Ma stano andando tutti forti, e questa settimana sarà dura».


Che strategia dottare?

«Ah, guarda, un bel massaggio stasera, per riprendermi!»


Oscar Balletti


Idealmente abbiamo pensato a te come l’ago della bilancia di una situazione che possa pendere a nostro favore. Che ne pensi?
«Penso alla Squadra. Ieri eravamo messi bene, oggi abbiamo preso una brutta botta, perché il “Salvo” ha avuto i problemi che conoscete. Noi continuiamo a spingere e a dare il massimo, però senza di lui è dura. Speriamo che possa riprendersi. I Francesi, lo sapevamo, anche secondo i pronostici erano già forti. Gli australiani anche. Noi siamo lì a battagliare e vediamo cosa succede».


Come giudichi la tua gara?

«Ieri ho guidato abbastanza bene, anche se ho fatto una scivolata. Oggi ho perso un po’ il ritmo, ancora due scivolate, nelle due Speciali “bucate”. Domani tolgono la speciale che è diventata più brutta, e ne mettono dentro una nuova. Speriamo di riuscire a cavarcela, però con Francesi e australiani accusiamo».


E com’è in generale?

«Eh, è dura. La polvere, ieri non sembrava così importante, e non pensavo che si “bucasse così il giro. È disastrato tutto, Speciali, il giro. Anche se nel giro non c’è niente di particolare, solo degli strappi un po’ più impegnativi, le condizioni non sono ideali. E gli ultimi giorni sono annunciati come più duri…»


Ti proporrei al titolo di Condottiero di questa Nazionale. Penso che farebbe bene sia alla Squadra che a te. Sei d’accordo?

«Mah, se molla il “Salvo”, qualcuno deve spingere e trainare il resto della Squadra. Ma stiamo andando tutti benissimo. Deny, Manuel, anche il Thomas. Non è questione di condottieri, bisogna dare tutti il massimo».

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