Tuareg Rally 2019. Muore Giovanni Stefani

Tuareg Rally 2019. Muore Giovanni Stefani
Era in corsa con un Quad al Tuareg Rallye. Giovanni Stefani sarebbe volato in cielo oltre il salto di una duna. Il primo tentativo di soccorso di un Pilota, poi l’arrivo dei medici. Un grande appassionato
20 marzo 2019

Beni Abbes, Algeria, 19 Marzo 2019. Un maledetto incidente ha tolto la vita a un appassionato di Moto, di Avventura e di Corse. Giovanni Stefani, in gara al Tuareg Rallye 2019 con il Quad numero 237, ha perso la vita nel corso della terza Tappa del Rally algerino. Secondo deduzioni e testimonianze, il Pilota sarebbe volato oltre la cresta di una duna, e il forte impatto all’atterraggio gli sarebbe stato istantaneamente fatale.

Gianpietro Dal Ben, in corsa con una moto, lo ha soccorso quasi immediatamente ed ha cercato di rianimarlo, purtroppo invano. Secondo le testimonianze il medico sarebbe arrivato sul luogo dell’incidente in dodici minuti, ma ha potuto solo constatare il decesso dello sfortunato Pilota.

Il tragico incidente è avvenuto a una quarantina di chilometri a Sud Ovest di Beni Abbes, mèta della terza di cinque Tappe del Tuareg Rallye, sulla Speciale di 210 chilometri. La quarta Tappa è stata neutralizzata e i concorrenti potranno percorrerla senza cronometraggio.

Giovanni Stefani all'Africa Eco Race
Giovanni Stefani all'Africa Eco Race
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Giovanni Stefani, 72 anni, era nato e viveva a Trissino, Vicenza. Era il padre di Erika Stefani, attuale Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, e un grande appassionato di Fuoristrada. Le immagini di Alessio Corradini lo ritraggono all’Africa Eco Race e alla guida del suo Quad nel corso della sua ultima avventura.

Il senso di questo genere di avventura scade un po’ ogni volta che il corso di una passione si interrompe tragicamente. Non è la prima volta, e ogni volta diciamo che probabilmente non sarà l’ultima. Diciamo anche che questo genere di incidenti portano all’appuntamento con la contraddizione. Da una parte la passione, dall’altra l’incredulità a riconoscere che facciamo parte di un disegno che non ha nessun rispetto per i grandi moti della personalità. Considerazioni, inutili discorsi, che non cambiano nulla della tragedia.

Ci stringiamo nell’abbraccio alla moglie e ai figli, a tutti i suoi cari.