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Sibiu, Romania, 29 Luglio 2018. Solo un intermezzo di Enduro “classico”, il Treffle Lozerien, poi il World Enduro Super Series torna allo spettacolo dell’Estremo calando la propria impronta sul Red Bull Romaniacs, un… classico della follia dell’Enduro, prima, ancora unica e irripetibile gara nella quale si mescolano sapientemente ingredienti provenienti da vari terreni di coltivazione del Motorsport, del Fuoristrada e dello spettacolo. La Red Bull Romaniacs è quasi per definizione una corsa folle, o una follia organizzativa materializzata. Che è quasi come dire che chi ha inventato tutto questo doveva essere un minimo fuori di testa. Il successo della Manifestazione è leggendario, e tutti i grandi Campioni, dell’Estremo, dell’Enduro e della Dakar hanno sentito almeno una volta l’esigenza di misurarsi con le “rovine” di Sibiu e dintorni. Adesso arriva anche l’inserimento nel WESS, l’”alternativo” Mondiale di Enduro che riunisce “classico” “Estremo” e… Festa per un Pubblico sempre oceanico.
Il programma della quindicesima edizione è lungo e intenso. Il celebre prologo cittadino di Sibiu, tanto per iniziare e per far vedere alla gente in che condizioni si riducono gli Assi dell’Estremo, poi quattro tappe sulla Montagna e nella foresta misteriosa e tetra (parliamo di insidie che farebbero sorridere Cappuccetto Rosso). Ostacoli naturali, vecchia fabbriche e altri edifici abbandonati, “arredamenti” artificiali e naturali per una scenografia che non ha uguali, e nemmeno simili.
Il prologo è di Billy Bolt, Ufficiale Husqvarna, davanti a Wade Young e alla star storica del Team KTM Taddy Blasuziak. Poi si inizia, con il primo vincitore di Tappa, a fare la differenza e a “scremare” le ambizioni. È il più giovane dei fratelli Lettenbichler, Manuel, 20 anni, che vince la prima tappa, 160 chilometri di fango “disegnati” sui Carpazi, davanti ancora a Wade Young, che passa a condurre nella generale provvisoria di un soffio, e al leader della stagione WESS e Ufficiale KTM Jonny Walker.
È a questo punto che Wade Young esce allo scoperto, vincendo la seconda Tappa sulle Montagne, prima recuperando insieme a Walker lo svantaggio iniziale imposto dall’imprendibile azione di Lettenbichler, e poi regolando sul traguardo Walker, tempo compensato a suo favore, e il tedesco. Il quarto posto è dell’indomabile Blasuziak, che si è infortunato a una spalla durante la prima Tappa ma, incurante del dolore, stringe i denti e offre all’incredibile pubblico della Romaniacs, secondo forse solo al delirio dell’ErzbergRodeo, lo show del suo talento.
Terza Tappa, dalla stazione invernale di Straja si rientra pian piano verso Sibiu, e per la prima volta è una giornata piena di sole. Red Bull Romaniacs è ormai un affare tra Young, Lettenbichler e Walker. Due dei favoriti della vigilia, e della Storia dell’Estremo, sono costretti al ritiro, Blasuziak, che non prende neanche il via per un “avvelenamento” da cibo (solita “tecnica” storica (Guttalax) degli avversari?), e Graham Jarvis che è fermato da un malore più avanti. Vince di nuovo Wade Young, ancora davanti a Lettebichler e Young. Quarto è Alfredo Gomez, a mezz’ora. Quando manca una Tappa alla fine Young regola Lettenbichler con un vantaggio di 4 minuti circa. Walker è più indietro, circa 17, e quindi virtualmente fuori dalla corsa per la vittoria. Tra il sudafricano e il tedesco è Gara aperta.
E infatti, quarta e ultima Tappa, Lettenbichler riesce a trovare il passaggio fortunato e a riagganciare Young scortato da Walker che, ufficiali o no i due sono compagni di Marca, gli tira la volata. È a questo punto che Young dimostra di meritare pienamente la vittoria finale, semplicemente imponendo la superiorità netta di una forma smagliante. Nei venti chilometri finali riprende il controllo della situazione e, pur finendo la Tappa conclusiva alle spalle dell’Avversario, è il vincitore della Red Bull Romaniacs 2018.
Manuel Lettenbichler è secondo a poco più di due minuti, Jonny Walker è terzo, oltre mezz’ora dal vincitore, ma conserva la leadership della Serie Super Mondiale, 2900 punti contro i 2715 di Lettenbichler.
Young, che è il quarto vincitore diverso sulle quattro prove del WESS sin qui disputate, e tra l’altro il vincitore più… giovane della storia della Red Bull Romaniacs, era arrivato terzo nel 2016, e l’anno scorso aveva vinto Mario Roman, quest’anno rallentato da un infortunio iniziale e al traguardo al nono posto soffrendo molto. Romaniacs è diventata uno dei fiori all’occhiello della tradizione Sherco!
Il WESS torna l’8 e 9 settembre, con la quinta prova, la 111 Megawatt polacca. È la Gara di Taddy Blasuziak.