WESS 2019. ErzbergRodeo. Leggenda Graham Jarvis (Husqvarna) nel 25ennale della “classica”

WESS 2019. ErzbergRodeo. Leggenda Graham Jarvis (Husqvarna) nel 25ennale della “classica”
3a Prova World Enduro Super Series, l’edizione del venticinquennale dell’Estremo della Montagna del Ferro, inventato da Karl Katoch, è un Kolossal dell’agonismo e dello spettacolo. Il fuoriclasse inglese sale a quota 5, come Blazusiak
3 giugno 2019

Eisenerz, Austria, 2 Giugno 2019. 25 anni uno, 45 l’altro. Uno è l’Evento, ErzbergRodeo Red Bull Hare Scramble. L’altro è Graham Jarvis, inglese di Yorkshire, il Pilota. Due Leggende si incontrano e danno vita all’apoteosi dell’Enduro. L’Enduro oltre l’Estremo.

Gara bellissima, lo è sempre stata, impreziosita da un ulteriore, atteso salto di qualità. Lo si sentiva nell’aria. Certe Manifestazioni, arrivate a un certo punto molto in alto, continuano a crescere da sole. Si autoalimentano e producono quasi da soli la spinta per spingersi oltre nell’infinito della galassia. Si sentiva, e a dire tutta la verità si pensava proprio a Graham Jarvis. Il record a portata di mano e il momento storico fondamentale. La Gara considerata folle, e quindi “precaria”, inventata da Karl Katock, è al quarto di secolo. Karl. Basta guardarlo in faccia ora che non è più un ragazzino, per capire bene cos’era quell’espressione di sfida e di divertimento 25 anni fa, e comprendere perché quella Corsa che stava nascendo allora sarebbe rimasta per sempre fuori dall’ordinario.

Oggi come ieri, la Gara è prima di tutto l’idea e la proposta di una festa. Non ci sarebbe festa senza la Gara, ma più precisamente venisse meno la festa avrebbe vita dura anche la Competizione. Per questo tutta l’Austria che conta si dà da fare e rinnova il contratto con gli appassionati che rispondono in diecine di migliaia all’appello. Si ferma una miniera, l’Erzberg, la Montagna del Ferro, si ferma una città, Eisenerz, che non ci fosse l’Hare Scramble nessuno fuori dall’Austria saprebbe che esiste. Il kolossal dell’Enduro Estremo, oggi terza Prova del World Enduro Super Series, è allo stesso tempo la Corsa più pazza e spettacolare del Mondo, con un suo codice di sviluppo agonistico super avvincente, e la festa del delirio e dell’entusiasmo, eppure perfettamente controllata e responsabile. La macchina organizzativa è gigantesca, l’effetto Isola che Non C’è perfetto.

Quattro giorni di festa, e le notti, di piccole Gare di contorno, di musica, di balli e di birre, di personaggi e di miti, di gioco e di cose serie, ma divertenti. Questa è la polveriera dove è stata accesa la miccia dell’ErzbergRodeo Red bull Hare Scramble.

1.700 Piloti iscritti, numero chiuso e sportello telematico sprangato in poche ore. Si monta lo spettacolo, i tendoni, l’immenso paddock, che è anche campeggio, ristorante, fiera, si regolano le iniziative e gli eventi di contorno, si dicono, scrivono e si ripetono le regole. Si pretende che vengano rispettate, ma è tradizione che l’Erzberg porti al massimo i decibel delle sensazioni senza sfondare la barriera dell’eccesso. Forse è la Gara che fa da “termo” regolatore agli slanci di entusiasmo esagerati.

Comincia la selezione. Per due interi giorni i 1.700 passano sotto le forche caudine del prologo. L’Iron Road. È passerella e presentazione, e giù Gara. Solo una parte della Montagna, il meglio – o per meglio dire, il peggio – è riservato per la Gara clou, per la Leggenda. Non per tutti, per la verità, è “impegno”. Come accade in questo genere di Eventi, molti si iscrivono per il pettorale, il numero, la lista dei partenti, per il “c’ero anch’io!”, e neanche si schierano. Passano direttamente alla festa. Altri si contentano di prendere il via, non importa se rientreranno nei 500 della finalissima o se ne resteranno fuori. L’importante è esserci, partecipare e alimentare la grande festa dell’Estremo. La stragrande maggioranza la prende tremendamente sul serio, indipendentemente dal fatto che si tratti di Piloti da grading list o di amatori da regionale. La sfida alla Montagna è, in un certo senso, uguale per tutti, prima di tutti personale, al proprio noioso limite.

Gli Assi, beh, i Campioni, gli specialisti dell’Enduro e dell’Estremo, sono un’altra cosa, un Mondo a parte e uno spettacolo di rara intensità.

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Alla sera del sabato esce la prima classifica importante, il risultato del prologo. Lì la fede inizia a vacillare. Primo è Josep Garcia Montana, secondo Nathan Watson. È l’ala d’attacco dedicata all’Enduro “tradizionale” dell’armata KTM, dello Squadrone Red Bull KTM Factory Racing. Garcia ha appena vinto il Trefle Lozerien, una Classica del… classico, e ancora prima, l’anno scorso, l’ex Campione del Mondo di Enduro ha trovato la gloria nel WESS di Hawkstone Park.

Qualcosa non va. Dove sono gli dei dell’Estremo?

Indietro. Wade Young, il sudafricano di Sherco, è quarto alle spalle del tedesco Ossi Reisinger, Johnny Walker e Manuel Lettenbichler, KTM ufficiale e semi, sesto e settimo, nono il nostro Diego Nicoletti, Husqvarna. L’Ultimate Enduro Champion, il vincitore del WESS 2018, Billy Bolt, Husqvarna, neanche nei dieci, il recordman della Storia dell’Estremo e dell’ErzbergRodeo, Tadeuzs Blazusiak per un pelo nei venti. Graham Jarvis, Rockstar Energy Husqvarna Racing, il vincitore dell’Edizione 2018, 21°. Ma stiamo scherzando?

No. Bisogna aspettarselo. L’estremo è cambiato molto, è evoluto, affinato. Non sono più i tempi in cui uno partiva all’attacco, prendeva il largo e demoliva la concorrenza che si suicidava in massa. Oggi il leader di una Corsa deve guardarsi costantemente alle spalle pronto a difendersi, e se ha speso troppo nel tentativo di fuga nove su dieci è condannato, da dietro arriverà qualcuno che lo distruggerà.

Sempre di più la Gare dell’Estremo si vincono partendo da lontano, metodicamente implacabili. Così è il Maestro, Graham Jarvis.

35 chilometri di saliscendi nell’inferno della Montagna del Ferro, 27 controlli di passaggio, due ore e mezza di agoni… smo purissimo e di impossibile. 5 linee di partenza di 50 Piloti ciascuna. Karl Katoch abbassa a intervalli regolari la bandiera di partenza. L’inferno è scatenato.

Pronti via Manuel Lettenbichler ci prova. Il giovane tedesco… fratello d’arte è da un po’ che insegue il successo che vala la consacrazione, e ancora una volta non lo manda a dire. “Mani” si porta dietro Garcia e Walker.

Alla mezz’ora Garcia inizia ad accusare la fatica, e salgono Wade Young e, appena dietro, Mario Roman, secondo uno schema che ha dato i suoi frutti alla Extreme XL Lagares, primo appuntamento del WESS 2019 vinto dallo spagnolo. Jarvis, Bolt e Alfredo Gomez si avvicinano ma accusano un ritardo di due oltre due minuti. Tre quarti d’ora, Jarvis sale al 4° posto, scende Gomez. Poco prima che scada la prima ora di Gara Wade Young scavalca Lettenbichler e passa a condurre, Jarvis terzo.

È al check point numero 19, il famigerato Carls Dinner, un’ora e venti circa dalla partenza, che l’ErzbergRodeo Red Bull Hare Scramble cambia fisionomia e passa alla forma definitiva. Graham Jarvis parte all’attacco, recupera due minuti in un quarto d’ora, raggiunge e supera Young, vicino al crollo. Lettenbichler resiste a un minuto. Neanche dieci minuti più tardi Jarvis prende il volo, Lettenbichler non gli resiste ma mantiene la seconda posizione, Roman sale in terza a dieci minuti.

È fatta. Un’altra mezz’ora a passeggio per i gironi dell’inferno dell’Erzberg e Graham Jarvis, Husqvarna, Campione in carica, conquista la quinta vittoria pareggiando il conto con Blazusiak, che aveva vinto l’ErzbergRodeo dal 2007 al 2011 ininterrottamente. Manuel Lettenbichler, KTM, è secondo a due minuti, era stato terzo lo scorso anno, e sale al comando della provvisoria del WESS 2019. Mario Roman, Sherco, è terzo a sei minuti.

Sono soltanto 16 i Piloti che portano a conclusione la Gara, tipicamente passando il penultimo controllo prima che Jarvis tagli il traguardo finale. L’ultimo è a un’ora e mezza dal fuoriclasse britannico. Gli altri sono fermati ai controlli precedenti. Dei novanta italiani alla partenza, Sonny Goggia è fermato al CP Dynamite ed è virtualmente 19° assoluto, Diego Nicoletti è 28°, Michele Bosi 33°, Enrico Rinaldi 69°.

Bellissimo. End.

Le classifiche

Erzbergrodeo Red Bull Hare Scramble 2019. Classifica Finale Assoluta

1. Graham Jarvis (Husqvarna - GBR) 2:26:46
2. Manuel Lettenbichler (KTM - GER) 2:28:55
3. Mario Roman (Sherco - ESP) 2:32:19
4. Alfredo Gomez (Husqvarna - ESP) 2:36:28
5. Wade Young (Sherco - RSA) 2:41:07
6. Taddy Blazusiak (KTM - POL) 2:50:41
7. Billy Bolt (Husqvarna - GBR) 2:52:46
8. Jonny Walker (KTM - GBR) 3:00:25
9. Pol Tarres (Husqvarna - ESP) 3:08:57
10. Travis Teasdale (KTM - RSA) 3:20:12
11. Lars Enöckl (Husqvarna - AUT) 3:39:47
12. Jonathan Richardson (Husqvarna - GBR) 3:39:50
13. Dieter Rudolf (KTM - AUT) 3:42:44
14. Trystan Hart (KTM - CAN) 3:55:21
15. Josep Garcia (KTM - ESP) 3:56:18
16. Xavi Leon (Husqvarna - ESP) 3:56:23

 

World Enduro Super Series Standings (Classifica Provvisoria dopo 3 Prove) 

1. Manuel Lettenbichler (KTM - GER) 1960 points
2. Mario Roman (Sherco - ESP) 1770 pts
3. Graham Jarvis (Husqvarna - GBR) 1690 pts
4. Josep Garcia (KTM - ESP) 1665 pts
5. Jonny Walker (KTM - GBR) 1520 pts
6. Billy Bolt (Husqvarna - GBR) 1465 pts
7. Alfredo Gomez (Husqvarna - ESP) 1464 pts
8. Wade Young (Sherco - RSA) 1460 pts
9. Taddy Blazusiak (KTM - POL) 1370 pts
10. Nathan Watson (KTM - GBR) 1271 pts

 

Erzbergrodeo Red Bull Hare Scramble Albo d’Oro

2019: Graham Jarvis (Husqvarna)

2018: Graham Jarvis (Husqvarna)
2017: Alfredo Gomez (KTM)
2016: Graham Jarvis (Husqvarna)
2015: Jonny Walker (KTM), Graham Jarvis (Husqvarna), Andreas Lettenbichler (KTM), Alfredo Gomez (KTM)
2014: Jonny Walker (KTM)
2013: Graham Jarvis (Husaberg)
2012: Jonny Walker (KTM)
2011: Taddy Blazusiak (KTM)
2010: Taddy Blazusiak (KTM)
2009: Taddy Blazusiak (KTM)
2008: Taddy Blazusiak (KTM)
2007: Taddy Blazusiak (KTM)
2006: David Knight (KTM)
2005: David Knight (KTM)
2004: Chris Pfeiffer (Gas Gas)
2003: Cyril Despres (KTM)
2002: Cyril Despres (KTM)
2001: Juha Salminen (KTM)
2000: Chris Pfeiffer (Gas Gas)
1999: Stefano Passeri (KTM)
1998: Giovanni Sala (KTM)
1997: Chris Pfeiffer (Gas Gas)
1996: Chris Pfeiffer (Gas Gas)
1995: Alfie Cox (KTM)

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