Sedici anni 25 marzo 2011
Questo pomeriggio, quando sono partito da casa con l'Africa Twin e lo zaino appoggiato sulla sella con gli spallacci laschi, mi sono sentito come quando,
a sedici anni e con la Cagiva Aletta Rossa, sono andato per la prima volta in vacanza da solo.
La meta allora era la Sardegna, ed ero andato ad imbarcarmi a Genova; questa sera sono arrivato a Livorno, e la meta è la Corsica.
Partire per una vacanza, seppur breve, rompe il tran tran della vita quotidiana e viaggiare in moto libera la mente e fa godere di ogni momento del viaggio: le vibrazioni, il vento , la Serravalle che anche nel rispetto dei limiti di velocità e' pur sempre un bel guidare, l'odore del porto quando mi avvicino alla zona dell'imbarco.
Sono vestito da enduro ma col casco da strada e la tuta da pioggia nel portapacchi: previsioni meteo brutte per domenica e lunedì. Ricambi: camere d'aria, leve per smontare le gomme, bombolette d'aria compressa, la trousse di attrezzi, un corno per esorcizzare la sfiga: di solito si rompe sempre quello che non ti sei portato dietro. Teoricamente tutte le modifiche storiche sull'Africa Twin sono state fatte da Boano, dal quale ho comprato la moto a Dicembre. Da allora ho già fatto circa quattromila chilometri e ho fatto girare la boa dei settantamila.
I sedici anni sono ormai un ricordo, l'Aletta Rossa, proprio quella, me la sono ricomprata per il compleanno dei quaranta.
Domani mattina alle 8,15 partenza.
Da Bastia a Calvi. 186 km 26 Marzo 2011
Bella, ben asfaltata, pif paf a volontà, ogni tanto una curva carogna che chiude come non ti aspetti.
Dopo una decina di chilometri lasciamo la strada principale e attraversiamo la penisola di Capo Corso, piu' semplicemente il "dito", da costa a costa su un bello sterrato largo tipo via del sale. Ancora un po' di asfalto e troviamo una mulattiera veramente carina, forse troppo... Troviamo anche un passaggio più agevole per chi, col passeggero, decide di non rischiare qualche tirata di orecchie.
Arriviamo così al
deserto di Des Agriates, che di desertico come lo intendiamo noi non ha assolutamente nulla: si tratta di un promontorio di macchia mediterranea senza sorgenti (=deserto) che percorriamo fino alla spiaggia di Salecia.
Dopo cena a Calvi: è molto caratteristica, sia la città vecchia fortificata sia il lungomare. Cattone si concede il sigaro che chiude la giornata, e ci sta, permeati da questa atmosfera corsa.
Nota della giornata
Gatti e cani : ho incontrato un gatto seguace della filosofia stoica che ha tentato, senza successo, di porre fine alle sue sofferenze terrene gettandosi sotto la moto. Pericolosi sono i cani randagi ed inselvatichiti che abbiamo incontrato: passeggiano tranquillamente in mezzo alla strada, anche dopo le curve, e alcuni ti si gettano contro.
220 km da Calvi ad Ajaccio; fuoristrada leggero con qualche guado
Assuefazione al bello può essere il leitmotiv della Corsica: calanques a strapiombo tagliate dalla strada costiera, mare, spiagge solitarie e calette si susseguono senza soluzione di continuità. Sono così tante che dopo un po' ci fai l'abitudine. E, in questi giorni, non si incontra proprio nessuno che possa distrurbare il nostro incedere.
Curiosa interpretazione corsa dei guard rail per i motociclisti: trattasi di pietre aguzze o taglienti poste trasversalmente sul lato carreggiata che da verso il mare. Se ci finisci sopra, le probabilità di non farsi male sono prossime allo zero; maggiori sono le possibilità di scavalcare il "guard rail" e finire giù lungo la scarpata...
Ajaccio - Porto Vecchio 240 km di strada tortuosa.
Porto Vecchio - Forte 180 km di cui 40 mulattiera.
La tappa più bella. Lasciato l'albergo si sale subito in montagna verso il Col di Bavella e la foresta di Zonza. Troviamo una vecchia strada non più percorsa, almeno dalle auto, visto che per fare passare il mezzo di assistenza dobbiamo più volte lavorare col verricello per spostare alberi o pietre.
Passiamo la mattinata tra belle salite, molte pietre anche grandi e canali profondi scavati dalla pioggia. Non pensavo che mi sarei trovato così a mio agio con la moto grossa ma devo dire che la combinazione tra il peso che dà trazione ed il motore che non mette mai in imbarazzo mi hanno aiutato a divertirmi anche in montagna. Abbiamo incontrato un gruppo di fuoristradisti locali che mi hanno garantito che per uscire da li mi sarei dovuto fare spingere : non è successo!!! Anche se al paracoppa qualche bella botta l'ho data... Alla fine del tratto fuoristrada siamo tornati a cercare una alternativa meno nervosa e l'abbiamo trovata in una pista che si ricongiunge al percorso nel tratto finale. Lasceremo agli amici che verranno con noi la scelta tra le due alternative.
Riprendiamo l'asfalto dopo la salade du berger, piatto locale che non si puo' non assaggiare, verso la valle del torrente Tavignano, scavata tra le forre, e raggiungiamo il centro della Corsica a Forte.
Info
Come arrivare: Il traghetto impiega 4 ore e mezza da Livorno ma gli orari di partenza sono un po' scomodi: imbarco al mattino alle 8,30 che significa o partire di notte da casa o pernottare in albergo vicino al porto. Noi abbiamo scelto questa seconda opzione.
Più comodo il ritorno, si parte alle 14 da Bastia e si arriva prima di cena in continente. Abbiamo anche provato a prendere il traghetto delle 19 da Bastia a Nizza ma arriva in Francia alle 00,30 e li si decide se viaggiare di notte o pernottare. Io ho viaggiato e sono arrivato a Torino alle cinque.
Strade:
tutte belle e ben asfaltate.
Fuoristrada: c'è di tutto, dalle piste in stile alpino alle mulattiere belle toste al trial. Molti percorsi comunque sono vietati ai mezzi a motore ed i cartelli sono ben visibili. Ancora di più sono quelli chiusi dai cancelli dei pastori: ricordiamoci di chiudere sempre dopo essere passati per non arrecare danno a chi, di pastorizia, ci vive.
Moto: abbiamo trovato percorsi fattibili da tutti gli enduro anche bicilindrici col passeggero e organizzato tagli per i tratti più difficili. Una buona messa a punto prima di partire, catena-corona-pignone e pastiglie freno in buone condizioni.
Gomme: Ho fatto tutto il tour con i Dunlop K 660 con le camere d'aria e pressione stradale e non ho avuto problemi ne' di trazione ne' di forature, per fortuna. Meglio gomme moderatamente tassellate per avere più soddisfazione di guida e grip in tutte le condizioni.
Paramani: Consiglio di averli e di montare quelli chiusi, salvano leve e braccialetti nella maggior parte delle cadute.
Abbigliamento: tecnico, sempre. Anche per il passeggero. Lenti di ricambio per gli occhialoni. Tuta da pioggia, non si sa mai.
Buon divertimento a tutti.